by Andrea Lovelock | 11 Giugno 2019 15:15
Un decreto sull’enoturismo[1] per valorizzare nel mondo i territori italiani attraverso i prodotti vinicoli d’eccellenza. E un emendamento nel decreto crescita per introdurre il Codice identificativo e la nuova classificazione alberghiera[2]. È il “bottino” del ministro del Mipaaft, Gian Marco Centinaio, dopo un anno esatto di governance nel turismo. Poca roba e il ministro ne è consapevole. Così come ammette ancora una volta (lo aveva fatto a Capri all’assemblea degli albergatori[3]) la sconfitta rispetto al fatto di non aver convinto i colleghi del governo a rifinanziare il tax credit, «strumento fondamentale per riqualificare la nostra offerta alberghiera». Una proposta, dice, che «ripresenterò nella prossima legge di bilancio, sperando di essere più convincente».
Già, perché Centinaio di una cosa è fermamente convinto: «Noi, come sistema-Italia, dobbiamo puntare sul turismo altospendente e, per farlo, occorre adeguare prodotti turistici e servizi d’accoglienza». Per il resto, in un incontro a Roma con i giornalisti, il ministro snocciola tutte le misure e i provvedimenti attuati nell’agricoltura, a cui sono dedicate ben 19 pagine della cartella stampa rispetto alle due sole pagine sul turismo.
Assomiglia tanto, il ministro Centinaio a un alunno rimandato a settembre in una materia, ovvero quel turismo da dove tra l’altro proviene professionalmente. E il perché lo spiega con aria contrita: «Ho trovato enormi difficoltà a far ripartire la macchina. Basti pensare che ho dovuto impiegare sei mesi per nominare Giorgio Palmucci presidente dell’Enit. Ho fortemente voluto fosse un personaggio di alto profilo del settore, una persona competente, quando qualcuno nel governo forse voleva che venisse nominato un idraulico. Ora spero che gli ostacoli siano finiti e si possa metter mano alla riorganizzazione del Dipartimento. Non amo la politica degli annunci, e quindi quando avrò cominciato a realizzare ciò che ho in mente lo dirò».
Alla domanda sull’agenda di impegni, in buona sostanza sul “cosa si farà di concreto per il turismo nei prossimi sei mesi?”, Centinaio ingrana la marcia: «Lotta senza quartiere all’abusivismo, per cui auspichiamo che passi l’emendamento inserito nel decreto crescita con il Codice identificativo per le strutture ricettive, e una trasparenza nella classificazione alberghiera che faccia pulizia nel mercato; la richiesta all’Ue di concedere 15 anni di estensione temporale alle attuali concessioni balneari per poi rimettere mano ai canoni demaniali, in molti casi molto bassi, promuovere l’aggregazione tra stabilimenti e chiudere finalmente la vicenda Bolkestein».
«E ancora – annuncia il ministro – la convocazione del Comitato Permanente per il Turismo entro le prossime settimane per un “franco confronto” con Regioni e imprese sulle strategie future; una definitiva regolamentazione delle guide turistiche, un’accelerazione alla macchina Enit per migliorare la promozione; la piena applicazione del protocollo d’intesa con la Russia per consolidare l’interscambio turistico; la piena operatività della partnership con la Cina; e l’attuazione di una strategia mirata al turismo di ritorno che presenta potenzialità di grande valore per il nostro incoming».
C’è poi il sogno nel cassetto di Centinaio: il ritorno dei voucher nel turismo, «strumento indispensabile per dare flessibilità al mondo del lavoro del settore turistico che opera con parametri particolari ed è fortemente condizionato dalla stagionalità moderna».
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