Crescita a doppia cifra per gli italiani in Giordania, il Paese mediorientale che dopo il rebranding “Kingdom of Time –Il Regno del Tempo” punta con forza al mercato nostrano, uno dei più importanti nel periodo pre Covid.
Ahmad Alhmoud, marketing director del Jordan Tourism Board, fa il punto della situazioni in fiera a Milano e ribadisce la centralità del mercato italiano, «un bacino strategico per noi, già nel 2019 era il più importante in Europa e vogliamo farlo tornare alla posizione che gli spetta. Devo ammettere che da quando a marzo l’Italia ha rimosso le restrizioni per i viaggi all’estero c’è stata subito un’impennata di prenotazioni e di arrivi nel Paese».
Ad oggi, inoltre, per entrare in Giordania i turisti italiani non devono né effettuare il test Covid Pcr né presentare il green pass (o certificato vaccinale). «Nei primi tre mesi dell’anno abbiamo visto i flussi turistici globali crescere a tripla cifra rispetto allo scorso anno e crediamo in un pieno recupero entro il 2024 – ricorda Alhmoud – Il 2019 fu l’anno migliore di sempre per il nostro sistema turistico e per la connettività aerea con l’arrivo dei voli low cost su Amman e Aqaba. Con l’orario estivo stiamo ripristinando quella grande connettività di tre anni fa grazie anche ai collegamenti da Roma e Milano operati da Royal Air Jordanian, easyJet, Ryanair e Wizz Air».
Royal Jordanian, infatti, ha ripristinato 5 voli settimanali diretti su Amman da Roma Fiumicino, Ryanair ha raddoppiato gli operativi settimanali da Bergamo su Amman, passando da due a quattro, e ha mantenuto i due voli settimanali da Bologna e Roma Fiumicino sempre su Amman. Wizz Air, invece, decolla in questi giorni con due voli settimanali da Milano Malpensa e Roma Fiumicino su Amman.
Oltre alla campagna promozionale de Il Regno del Tempo, lanciata nelle metro di Roma e Milano, il Jordan Tourism Board punta forte sulle operazioni di co-marketing con numerosi operatori italiani; oltre a fam trip e press trip che saranno programmati durante tutto l’anno in corso.
«Gli italiani che hanno visitato la Giordania nel 2019 erano circa 90mila, il nostro obiettivo è raggiungere e poi superare questa soglia entro tre anni, a fine 2024, puntando sulla promozione a 360 gradi del nostro Paese che ha mille legami storici e culturali con l’Italia. Oltre alle tre principali destinazioni – Petra, Amman e Aqaba – abbiamo investito in questi anni per sviluppare infrastrutture e servizi per il turismo religioso cattolico, quello del leisure e del benessere, l’archeologico, e il turismo avventura», ricorda il marketing manager che sottolinea anche l’enorme successo del Jordan Trail e nuove possibilità per il Mice e il turismo medicale nel Paese. Nel Mar Morto, infine, negli ultimi mesi è stata inaugurata da poco una nuova destinazione guidata da Beit Sweimeh Cooperative, realtà per il lancio di prodotti turistici a Sweimeh.
Il “rapido” ritorno ai numeri pre-Covid, però, impone alla Giordania un ulteriore investimento nel settore alberghiero. «In questi anni abbiamo lavorato per ampliare il parco camere disponibile nel Paese e continueremo a investire, visto che abbiamo due-tre anni di tempo – ricorda Ahmad Alhmoud – Già quest’anno apriranno nuove strutture, varie di lusso, a Petra, Amman e Aqaba. Se nel 2019 il record di visitatori ci ha imposto un rapido adeguamento della capacità degli hotel; entro il 2024 avremo un’extra capacità e più strutture che ci garantiranno il giusto equilibrio». Solo a Petra, infatti, il numero di camere passerà da 2.600 a oltre 4mila entro la fine di quest0’anno, secondo i dati dell’Autorità regionale per lo sviluppo e il turismo di Petra (Pdtra).