Il modello è quello di WeChat, ovvero un sistema di pagamento legato a un social network per acquisire servizi e prodotti online. La differenza è che questa volta, al posto dei soliti colossi asiatici, a pensarci sarà Facebook, che lancia Project Libra, la moneta virtuale con cui i 2,4 miliardi di utenti attivi sul social fondato da Mark Zuckerberg potranno fare acquisti.
Una criptovaluta, insomma, che si è già assicurata il supporto di giganti come Visa, PayPal e, nell’industria del travel, Uber e Booking; tutti disposti a versare un gettone simbolico di 10 milioni di dollari per partecipare al consorzio di lancio e lanciare la sfida non solo ad Amazon e Google, ma anche ai rivali cinesi di Paytm, WeChat Pay e AliPay.
Per rendere stabile la valuta, ed evitare le fluttuazioni che hanno segnato la storia di Bitcoin e altre criptovalute, la Libra nascerà subito agganciata a un paniere di monete normali, quelle emesse dalle banche centrali, come il dollaro e l’euro.
Libra sarebbe utilizzabile anche da parte di chi non ha un conto in banca. Proprio come i pagamenti digitali su smartphone che hanno avuto un boom in Cina, nazione ormai all’avanguardia in questo campo: anche in quel caso ci sono giganti dei social o del commercio online che offrono dei conti digitali alternativi a quelli bancari.
Sul fronte del travel, secondo quanto ha calcolato Skift, con la criptovaluta i big come Booking Holdings potrebbero arrivare a risparmiare qualcosa come 500 milioni di dollari, ovvero l’importo che la multinazionale con sede ad Amsterdam avrebbe pagato nel 2018 come fee sui pagamenti attraverso carta di credito.