«In Campania c’è un grosso problema di legalità nel turismo». La denuncia è di Cesare Foà, presidente regionale di Aidit, l’associazione nazionale delle agenzie di viaggi che aderiscono a Federturismo Confindustria, sigla di recente costituzione di cui è presidente Domenico Pellegrino, amministratore di Bluvacanze (Gruppo Msc) e già presente a tutti i tavoli istituzionali che si sono aperti in tempo di crisi Covid.
In Campania Foà guida un gruppo che conta 150 agenzie e la sua denuncia è circostanziata: «Negli ultimi due anni le nostre aziende hanno subito l’impatto devastante del Covid e la ripresa è lenta e faticosa. E viene complicata dalla presenza sul mercato di chi esercita la nostra professione in maniera abusiva, ossia senza i necessari requisiti tecnici e amministrativi. Oltre a un atto di concorrenza sleale nei confronti delle agenzie di viaggi regolari, gli abusivi rappresentano un rischio per la stessa utenza. Oggi i requisiti per esercitare questo mestiere sono più stringenti a tutela del viaggiatore e per ottenerli bisogna essere in possesso di direttore tecnico, assicurazione di responsabilità civile, fondo di garanzia, tutte cose che non troverete in un’agenzia abusiva, incapace di far fronte a eventuali imprevisti. Purtroppo va detto che in Campania c’è un numero ancora troppo alto di agenzie non in regola».
«La nostra associazione – prosegue Foà – si è battuta fin dall’inizio perché le autorità esercitassero un’attenta attività di controllo, a partire dal check sulle assicurazioni di responsabilità civile e della presenza reale di un direttore tecnico. Ci è stato risposto che la polizia amministrativa ha pochi mezzi e pochi uomini ed è per questo che vogliamo far luce sul fenomeno dell’abusivismo attraverso le nostre denunce e le nostre segnalazioni».
Oltre al problema degli abusivi, il tema della legalità tocca anche i servizi turistici locali. Foà e Aidit Campania stanno dedicando molta attenzione e molte denunce al fenomeno del bagarinaggio sul Vesuvio, ossia di soggetti che comprano i biglietti per l’accesso al Cono per rivenderli a prezzo maggiorato.
«Nei due anni di pandemia abbiamo sollevato la questione sia con l’assessore regionale Corrado Matera sia con Felice Casucci che ne ha preso il posto. Niente è successo. Si tratta di un argomento che per noi è fondamentale e sul quale ci scontriamo con una diversa visione delle cose da parte dell’Ente Parco del Vesuvio. Oggi ribadiamo con forza che il Vesuvio deve tornare a essere dei turisti – conclude Foà – ed è per questo che troviamo che la soluzione migliore per acquistare l’ingresso sia quella di una piattaforma digitale per le prenotazioni che possa bypassare la biglietteria fisica e gli stessi bagarini».