Con la flat tax nasce il turismo fiscale
Con la pubblicazione delle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per gli stranieri che intendono trasferire la loro residenza fiscale in Italia beneficiando di un una imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero, si prefigura il primo vero incentivo per quello che è stato già ribattezzato turismo fiscale.
L’opzione per stranieri facoltosi, introdotta con la Legge di Bilancio 2017, prevede il pagamento di un’imposta forfettaria di 100mila euro, più 25mila euro per ogni familiare, per 15 anni a prescindere dai redditi maturati, al fine di attrarre e incentivare il trasferimento della residenza nel nostro Paese degli High Net Worth Individual, ossia delle persone con alti patrimoni, superiori al milione di euro.
Non a caso il capo segreteria del ministero dell’economia, Fabrizio Pagani, ha dichiarato apertamente che la flat tax è «la chiave per rendere il Paese attrattivo e intercettare parte del flusso che necessariamente lascerà Londra per via della Brexit».
Stando a chi appoggia questa misura, sarebbero “tanti i milionari desiderosi di soggiornare stabilmente a Capri, Amalfi o Portofino, ora è possibile farlo con l’avvallo del fisco, sulla falsariga di quello che succede da sempre al Principato di Monaco che proprio su questi incentivi ha maturato le sue fortune”.