«Bisogna fare uno scatto in avanti, sbloccarsi psicologicamente per tornare a viaggiare e a riprendersi spazi e tempi della socialità». Marcello Cicalò, direttore sales & marketing di Italian Hospitality Collection, racconta così l’urgenza che muove gli italiani verso l’estate e il ritorno alla nuova normalità dopo la pandemia. E allo stesso modo questo racconto vale per spiegare la logica che c’è dietro alla formula di vacanza iperflessibile lanciato dal Gruppo alberghiero che conta 5 hotel di lusso tra Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta.
Come sarà l’estate post Covid di Ihc?
«Al momento abbiamo confermato l’apertura del Chia Laguna Resort, in Sardegna, prevista per il 26 giugno; mentre per i tre alberghi in Toscana e uno a Courmayeur (un 5 stelle lusso) stiamo lavorando alle analisi per le riaperture e contiamo di farlo entro metà luglio. Per noi il post Covid è una rinascita. Abbiamo gestito la riapertura creando un protocollo interno per tutti gli alberghi del Gruppo e abbiamo la fortuna di avere nel nostro management team Nicola Fortunati, medico e direttore generale Terme & Spa per Ihc. È la persona che ha guidato l’organizzazione e la predisposizione del protocollo anti Covid, elaborato insieme ai responsabili della sicurezza degli hotel, ai medici competenti e ai sindacati».
Quale pensa che sia la strada giusta da intraprendere?
«Noi siamo del parere che bisogna seguire alla lettera le predisposizioni governative e dell’Oms, ma senza ingigantire la situazione. Le regole sono fondamentalmente tre: il distanziamento personale, che differisce da quello sociale perché abbiamo socializzato molto in questi mesi grazie alla tecnologia; la pulizia e l’igiene, sia della persona che degli ambienti, e l’utilizzo delle mascherine quando la distanza personale non può essere garantita. Tutto gravita attorno a queste tre linee guida che vengono fatte rispettare con una comunicazione interna sia ai dipendenti che agli ospiti, ma senza drammi. Che permettono una vacanza serena e rilassante, sicuramente diversa ma assolutamente praticabile».
Com’è il trend delle prenotazioni?
«C’è un desiderio di tornare a far vacanza. Sono molto positivo in questo senso e vediamo che anche la domanda si sta riprendendo. Al Chia Laguna il trend è in forte ripresa, ma ovviamente parlo di una ripresa rispetto ai mesi precedenti, non è confrontabile con i ritmi del 2019. È una domanda prevalentemente italiana per circa l’85%, un po’ di domanda straniera inizia timidamente ad avanzare. Sulla Sardegna penso che riusciremo ad avere una stagione al 50%, in forte calo rispetto al passato. Ma questo è dovuto anche al fatto che contingentiamo l’albergo: delle 430 camere del Laguna ne renderemo operative 210».
E per quanto riguarda le altre strutture in Toscana e Valle d’Aosta?
«Anche sulla Toscana c’è movimento. Ovviamente le dinamiche sono diverse anche solo per il fatto che per raggiungere la struttura non bisogna prendere un aereo. Questo però significa che le prenotazioni avvengono molto sotto data, ma abbiamo riscontri positivi sia per gli ingressi giornalieri alle terme che per i soggiorni. Ci aiuta la posizione di Fonteverde che, essendo vicina a Roma, è molto gettonata.In parallelo, anche in montagna c’è una discreta richiesta da parte di persone che cercano qualcosa di più rilassante. Penso che più andremo avanti e più le cose miglioreranno».
In che direzione vi siete mossi voi Ihc per inentivare il miglioramento?
«Abbiamo messo a punto un’offerta/tariffa senza precedenti. Quattro mesi fa era inimmaginabile per un albergo fare quello che abbiamo fatto noi, perché la SuperFlex offre si un prezzo scontato, ma il vero vantaggio è la possibilità di cambiare data per quante volte si vuole fino a due anni. Quindi se oggi acquisto una vacanza e cambio idea, posso modificare quel soggiorno fino a 3 giorni prima dell’arrivo e, inoltre, posso anche cambiare albergo all’interno del Gruppo Ihc».
Una soluzione perfetta per gli eterni indecisi insomma…
«Esatto. Internamente questa tariffa viene chiamata “il killer degli indecisi”. Dalla ricerca che abbiamo effettuato, interrogando circa 1.500 clienti, il 62% che non ha ancora prenotato afferma che andrà sicuramente in vacanza; mentre un 35% è indeciso però il 50% di questo 35% è indeciso a causa dell’evolversi del coronavirus e quindi noi ci siamo focalizzati su di loro, annientando quest’area grigia con la SuperFlex».
Qual è stato il riscontro finora?
«Ottimo, considerando che una grossa fetta di prenotazioni registrate sono proprio legate a questa tariffa. È una tariffa “win/win”, sia per l’albergatore sia per il cliente. Quest’ultimo ha dalla sua la flessibilità totale, mentre l’albergatore ha il vantaggio del pagamento immediato per bloccare la tariffa. Ovviamente non è una tariffa che possiamo sostenere per lunghissimi periodi, ma per questa fase va bene».