by Redazione | 26 Giugno 2019 15:05
Una lingua di terra che misura 29 chilometri quadrati totalmente priva di asfalto e con 750 abitanti: La Graciosa si prepara a passare la sua prima estate da ottava isola delle Canarie, da quando ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dall’Unione Europea.
Ci sono voluti cinque anni perché La Graciosa fosse un’isola a tutti gli effetti. Prima era amministrata da Lanzarote e nel 2013, per preservarne l’ecosistema, l’attivista Miguel Ángel Páez è partito con una petizione online e a poco a poco ha convinto i residenti locali a condurre una battaglia per rendere l’isola autonoma. A Madrid sono arrivate 11 firme e a fine 2018 i gracianos hanno ottenuto ciò che volevano.
L’isola è abitata stabilmente dal 1880, da quando aprì una fabbrica di conservazione del pesce per salatura che ha portato sull’isola i primi coloni da Lanzarote. Nel 1986 è stata dichiarata parco naturale protetto e anche riserva marina, attualmente la più grande d’Europa.
Alla fine degli anni ’80 il turismo di massa e le costruzioni non regolamentate hanno causato danni evidenti. Proprio per questo Miguel Ángel Páez ha deciso di intraprendere la sua missione. «Abbiamo dovuto regolare gli effetti collaterali nocivi del turismo e sviluppare lo status di parco naturale dell’isola, ma niente di tutto questo dipendeva da noi perché non avevamo potere amministrativo – ha spiegato l’arrivista – Per proteggerci in autonomia dovevamo diventare un’isola a pieno titolo».
La Graciosa dista sette chilometri da Lanzarote ed è l’ultima frontiera d’Europa. Oggi sull’isola sono rimaste 20 famiglie di pescatori professionisti (prima era il mestiere principale). Ai turisti, l’isola offre uno spirito atlantico e selvaggio, un paesaggio aspro di spiagge remote circondate da rocce vulcaniche nere, dune di sabbia, sentieri lungo la costa e il fascino dell’Oceano. Tutto questo si può esplorare a piedi, in bicicletta o in taxi.
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