by Redazione | 23 Dicembre 2020 15:01
È uno dei settori produttivi più colpiti in Italia dalla pandemia quello dell’ospitalità. I gruppi alberghieri indirizzano una lettera alle istituzioni – in particolare al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro del Mibact Dario Franceschini e al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli – per chiedere misure adeguate.
“Nessun altro comparto ha registrato e subìto un disastro economico paragonabile a quello che stiamo vivendo – si legge nella missiva – Nonostante questo, le misure statali di “ristoro” non sono adeguate alle significative perdite che la filiera del turismo sta registrando, e i provvedimenti previsti appaiono risibili, in particolare per gli operatori di medie e grandi dimensioni. Il settore che rappresentiamo è strategico: attrae capitali e flussi turistici, anche internazionali, e contribuisce a produrre il 13% del Pil nazionale e a creare oltre 4 milioni di posti di lavoro. Generiamo un enorme mercato e consentiamo la scoperta e la fruizione del territorio, fatto di straordinarie attrazioni naturali e artistico-culturali, valorizzando così il Paese. Gli standard qualitativi che offriamo ogni giorno sono promotori e portavoce dell’accoglienza e dell’ospitalità̀ italiana, prerogative nazionali per le quali siamo riconosciuti in tutto il mondo. Per questa ragione, ci aspettiamo provvedimenti che riconoscano il nostro ruolo”.
La lettera prosegue facendo il punto su quanto accaduto in questi mesi: “Le misure contenute nei vari provvedimenti degli ultimi 9 mesi e i decreti Ristori si rivelano profondamente insufficienti rispetto alla crisi che stiamo vivendo e non sembrano cogliere la gravità della situazione che ci sta duramente piegando. Allo stesso modo, la Legge di bilancio 2021 e il piano nazionale Ripresa e Resilienza (Pnrr) non presentano interventi adeguati a un settore trainante dell’economia italiana. I dati pubblici evidenziano spietatamente una situazione tragica, senza precedenti. Ad oggi il 95% dei fatturati, dei capitali investiti e dei posti di lavoro delle nostre filiere risultano a rischio”.
Ed ecco le richieste degli albergatori: “Abbiamo assistito impassibili alla doverosa introduzione di misure di contenimento della pandemia, ma in modo altrettanto risoluto chiediamo oggi strumenti finanziari e contributi che consentano di limitare le ripercussioni e di proiettarci verso un futuro di ripresa, che possiamo facilmente immaginare sarà̀ lento e faticoso; invochiamo l’applicazione dell’articolo 107.2.b del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea che consente il ristoro totale dei danni subiti per effetto di eventi eccezionali, come il Covid-19. Il rilancio del Paese muoverà principalmente dall’immenso patrimonio che custodiamo, dalle eccellenze che rappresentiamo, dalle qualità che ci identificano e in cui ci indentifichiamo. Perciò chiediamo a gran voce un supporto serio da parte del governo”.
Infine, concludono nella lettera, “crediamo che tutte le imprese italiane, grandi e piccole, in qualsiasi settore operino, e quindi anche nel turismo, meritino pari dignità, anche e soprattutto rispetto alla gestione della crisi economica generata dalla pandemia”.
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