by Fabrizio Condò | 11 Febbraio 2025 14:48
Più che un messaggio, un’assonanza che fa quasi eco a un certo Rostand: «Il turismo è un ponte levatoio che si abbassa per unire culture diverse». Sintesi del pensiero «verticale che si occupa dei t.o.», anche se in realtà Pier Ezhaya dice letteralmente «siamo la verticale», riferendosi ad Astoi, l’associazione di categoria dei tour operator aderente a Confindustria che presiede.
La platea in Bit[1] è quella di Bit4Job[2] – partner del Villaggio Astoi – affollata da tanti giovani che desiderano saperne di più sul mondo del travel e sciamano numerosi tra i padiglioni di Fiera-Rho[3]. Ascoltano rapiti i discorsi dei big player del turismo italiano: Ezhaya, appunto, e Franco Gattinoni, presidente Fto. In mezzo il moderatore, Paolo Pizzocaro[4], l’exhibition director di Bit.
Proprio Gattinoni ha lanciato un appello: «L’evento, organizzato da Bit, è dedicato ai giovani che vogliono costruire il loro futuro nel mondo del turismo. Perché servono persone nuove, con idee nuove, che vogliono fare cose nuove».
«È fondamentale – ha osservato ancora il presidente Fto – investire nelle nuove generazioni per garantire innovazione, qualità e crescita al settore».
E c’è un altro aspetto importante che Gattinoni ha voluto sottolineare:«I giovani non sono solo il futuro del turismo, ma anche il suo presente: con le loro idee, competenze digitali e visione globale, stanno ridefinendo il modo di viaggiare e di fare turismo. Per questo Fto crede nei giovani e su quanto sia molto importante investire nei loro talenti per costruire un’industria turistica più sostenibile, digitale e competitiva».
Largo ai giovani, quindi, Ezhaya resta in scia: «Dobbiamo andare incontro alle nuove generazioni, ai potenziali talenti che abiteranno il nostro settore. Va detta però una verità che amo ripetere: se volete fare i soldi, questo settore non è l’ideale, però non ha pregiudizi. Io vengo dalla gavetta e questo è un comparto che non ha caste, ma valuta il merito. È giusto quindi lasciare porte aperte a chi vuole crescere».
Definiti i pilastri del travel, è ora di guardare avanti per non perdere il passo, i giovani lo sanno bene: «Il settore si è evoluto – sottolinea Ezhaya – anche se vi viene la tentazione di vederci come dinosauri. Eppure non siamo ciechi, siamo in grado di cogliere l’evoluzione, considerando che ora si può prenotare anche con un’app: d’altronde circa il 30% dei clienti ha meno di 35 anni».
Infine, il manifesto del turismo, che va oltre viaggi, aerei e navi da crociera: «Vogliamo un settore che abbia dei valori e il turismo è uno stabilizzatore di pace[5], un ponte levatoio che si abbassa per unire culture diverse e realtà diverse, aiutiamo le culture più povere a stare in piedi. Sosteniamole andando a visitare anche quei Paesi meno fortunati. Ecco perché servono un grande amore e una forte passione per fare questo mestiere».
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