Le luci sfavillanti esplodono nelle notti di Mosca. Illuminano le torri del Cremlino, la gloriosa facciata del teatro Bol’shoj, le cupole di San Basilio, la magica Piazza Rossa, come i mille capolavori dell’architettura ospitati nella Capitale russa. Vederla così, nascosta sotto diversi centimetri di neve, eppure efficiente e bella come non mai, riscalda il cuore anche se il termometro fuori segna meno 14 gradi.
La campagna di Russia di Metamondo e Best Tours comincia qui, dal fam trip organizzato per 28 adv nel cuore del Paese. Un assaggio per toccare con mano cosa offre la cultura, l’architettura, la gastronomia sovietica e presentare in una stagione insolita il volto nuovo ed elegante di quella che una volta era considerata una metropoli grigia e cupa.
Poco distante l’Armeria di Stato conserva invece raccolte di armi e armature, i gioielli della corona e il fondo dei diamanti, un tesoro di pietre preziose tra i quali un diamante di 190 carati appartenuto a Caterina la Grande. Al centro della cittadella fortificata sorge invece la piazza delle Cattedrali, santuari dalle caratteristiche cupole color oro, tra cui la Cattedrale della Dormizione, dove venivano scelti i capi della Chiesa, cantati i Te Deum dopo una vittoria russa e resi pubblici gli atti statali e che conserva l’icona di San Giorgio, protettore della città; la Cattedrale dell’Annunciazione, cappella privata dei grandi principi e zar, e la Cattedrale dell’Arcangelo Michele con la tomba di Ivan il Terribile e i suoi figli. Nelle giornate fredde sono anche un comodo rifugio contro il gelo. Uscendo, rigorosamente bardati con sciarpa, guanti e cappello, si trova il Campanile di Ivan il Grande, il più alto del Cremlino, che regge 21 campane, mentre ai suoi piedi si trova la Zarina delle campane: alta 6 metri, la più grande al mondo, che però – per uno scherzo della sorte – non ha mai suonato.
Una delle tappe obbligate per chiunque visiti Mosca è senza dubbio la Piazza Rossa. Ci arriviamo mentre infuria una tempesta di neve. Dalla Porta della Resurrezione si accede allo spiazzale, luogo una volta di feste, parate militari e tremende esecuzioni. Le due torri rosse spiccano tra i fiocchi candidi. Sulla destra c’è il Mausoleo di Lenin, dove in tanti fanno la fila, nonostante il freddo, pur di accedere e rendere omaggio al leader, sulla sinistra invece i Gum, i Grandi Magazzini di Stato. Sotto le gallerie di vetro e ferro, al posto dei negozi dagli scaffali semivuoti, oggi ci sono tre piani di costose boutique delle più note marche internazionali.
Ma la vera meraviglia è l’originale Cattedrale di San Basilio. Le sue cupole uniche, imbiancate dalla neve soffice, ti fanno sentire come se fossi caduto in una favola. Si può passare ore ad ammirare i colori, le decorazioni, le forme sinuose, le asimmetrie di questa basilica che non ha eguali al mondo. Si narra perfino che Ivan il Terribile, dopo averla fatta costruire per celebrare la sua vittoria sui tartari, fece accecare i progettisti per impedire loro di creare un altro capolavoro simile. Di sicuro toglierle gli occhi da dosso è un’impresa difficile.
Per vivere Mosca, anche d’inverno, bisogna lasciarsi andare e scoprire le piccole stradine della Kitaj Gorod, la città vecchia, zeppa di locali dove fare colazione con bliny, caviale e panna acida, e negozietti di souvenir di ogni genere, dalle matrioske ai colbacchi di coniglio e visone, passeggiare nella zona pedonale intorno alla vecchia via Arbat, la strada commerciale amata da poeti e artisti come Gogol e Puskin, che qui viveva al numero 53, e la scintillante via Tverskaya, quella che conduceva i regnanti russi da San Pietroburgo al Cremlino.
Il passato della Federazione è senza dubbio legato a quello della sua Capitale. Per una full immersion nell’arte delle icone l’indirizzo giusto è la Galleria Tretjakov, fondata dai due facoltosi fratelli, Pavel e Sergej, che nel 1882 donarono la pinacoteca alla città. Basta non lasciarsi scoraggiare dalle ruvide donne del guardaroba per scoprire la raccolta di oltre 200 icone, le preziose opere del monaco Andrei Rublev e antichi dipinti.
La Rivoluzione e l’invincibile Armata rossa vengono celebrate invece a 64 metri sottoterra, ovvero tra le 162 stazioni della metropolitana, un vero museo sotto la Moscova. Il biglietto costa 55 rubli e non ha limiti di tempo e distanza. Seguendo il tracciato lungo 270 km, con ben 11 linee e fermate che vengono continuamente inaugurate, ci si imbatte in capolavori come i mosaici che narrano di Lenin e la vittoria dei soviet, vetri decorati con figure di artisti e intellettuali, sculture di bronzo di marinai, soldati, donne pronti a difendere il popolo. Intorno lampadari sospesi, gemme, pavimenti di granito rosa e colonne di marmo chiaro. Dei ritratti di Stalin non c’è traccia, distrutti e cancellati. Qui, dove ogni giorno passano di fretta oltre 10 milioni di passeggeri, si onora il comunismo. “A Mosca, a Mosca” urlavano le Tre Sorelle di Anton Cechov. Come dargli torto.
FAM TRIP. La voce delle adv: «Grande sorpresa». Per la neonata alleanza tra Best Tours e Metamondo tour operator era il primo banco di prova. Il primo educational con le adv, insieme, in una destinazione che il t.o. di Mestre conosce bene: la Russia. Un viaggio in pieno inverno, a due passi dalla Piazza Rossa, per far apprezzare le bellezze di Mosca in ogni stagione.
Il risultato? «Che dire, sono rimasta letteralmente affascinata – racconta Elisa Franzoni della Santerno di Imola – È la mia prima volta a Mosca e avevo qualche timore legato al meteo. Mi sono dovuta ricredere. Ho trovato la città fastosa, pronta ad affrontare anche metri di neve senza che la viabilità venisse compromessa. Ci tornerò».
Quasi tutte le adv che hanno partecipato al fam trip non erano mai state nella capitale russa. «Una sorpresa – dice Carla Pazzi della Biturgia Travel di Sansepolcro (Arezzo) – Mosca è una metropoli ricca, immensa. Ho apprezzato sia i musei e l’architettura, sia la cucina».
Anche Marina Rebaioli della Boartour di Boario Terme (Brescia) si è lasciata rapire dalla neve e dai giochi di luce che illuminavano il Cremlino e la Piazza Rossa: «Ha un tocco di fiabesco. Dalle cupole dorate alle distese di betulle che abbiamo visto appena atterrati». «É come se avesse un allure particolare – aggiunge Luca Bignami della Bignami Viaggi di Brescia – Tornare a piedi di sera mi ha permesso di apprezzare gli edifici ben illuminati». Mentre per Lisa Vitali de I Viaggi di Mercatore di Ravenna, «il cibo è stata una rivelazione, così come l’arte». Prova superata, insomma.