Dopo le riaperture di febbraio, la Polonia torna in lockdown a causa dell’enorme diffusione della variante inglese del Covid nel Paese. Da lunedì 15 marzo, infatti, Varsavia e altre quattro regioni della Polonia (i Voivodati della Varmia-Masuria, della Pomerania, della Masovia e di Lubelskie) tornano in lockdown con regole molto stringenti.
Le misure , per ora in vigore fino al 28 marzo, prevedono: didattica online per tutte le scuole di ordine e grado (eccezion fatta per le classi elementari dalla 1ª alla 3ª, che seguiranno la didattica in forma ibrida), chiusura di hotel, piscine, centri commerciali, cinema, teatri, musei e gallerie d’arte.
In Polonia sono tutt’ora in vigore alcune misure restrittive per l’ingresso, incluso l’obbligo di quarantena di 10 giorni per coloro che arrivano con trasporto pubblico da altri Paesi Ue (e, a partire dal 27 febbraio 2021 anche con trasporto privato attraversando il confine in provenienza da Rep. Ceca e Slovacchia), salvo esibizione di un tampone negativo (Pcr o rapido antigenico), effettuato non oltre le 48 ore precedenti l’ingresso nel Paese e redatto in lingua inglese o polacca.
Il Paese del Est europeo aveva riaperto a febbraio cinema, piste da sci, hotel e teatri: il risultato è stato un forte aumento degli spostamenti turistici. A distanza di poche settimane, però, il numero di casi Covid nel Paese è schizzato oltre i 21 mila al giorno.