Cifre da capogiro per il settore dei viaggi e turismo che, nel 2024, farà registrare un contributo economico di 11,1 trilioni di dollari, apportando circa 770 miliardi di dollari (circa 720 miliardi di euro) in più rispetto allo scorso anno.
È lo scenario tracciato dal World Travel & Tourism Council (Wttc), che ha elaborato uno studio previsionale sulla base delle indicazioni dell’Economic Impact Research (Eir) enfatizzando queste stime ed evidenziando come il settore genererà 1 dollaro su 10 in tutto il mondo, regalando ad almeno 142 Paesi sui 185 analizzati, una voce di entrate valutarie che potranno garantire stabilità economica.
Ancora una volta, dunque, il comparto dei viaggi brucia primati e si conferma il settore con le maggiori opportunità occupazionali arrivando a garantire, sempre nell’anno in corso, circa 348 milioni di posti di lavoro: 13,6 milioni di posti in più rispetto al 2019, ultimo anno pre pandemico.
Altri numeri record, dagli innumerevoli zeri, vengono stimati anche per la spesa dei visitatori internazionali che toccherà 1,8 trilioni di dollari mentre si prevede che i turisti nazionali spenderanno nelle destinazioni domestiche più che in qualsiasi altro anno mai registrato, raggiungendo i 5,4 trilioni di dollari.
Le avvisaglie di nuovi record si erano già avute lo scorso anno; e infatti i risultati esaminati dal Wttc hanno condotto al calcolo del 9,1% del Pil globale nel mondo per il 2023 con circa 9,9 trilioni di dollari, che si è rivelato il traguardo più alto raggiunto dal settore nella sua storia. Questo grazie a un forte incremento della spesa nei viaggi che, sempre nel 2023, ha fatto registrare una autentica impennata al +33,1%.
Una crescita inimmaginabile fino a due anni fa, soprattutto in considerazione del fatto che questi risultati sono stati ottenuti nonostante due dei più grandi mercati turistici del mondo – ovvero Cina e Usa – siano ancora in ritardo in termini di spesa turistica. Basti pensare che l’anno scorso negli Stati Uniti, la spesa dei visitatori internazionali è rimasta più di un quarto al di sotto del picco del 2019, mentre la spesa dei visitatori cinesi è rimasta in calo di quasi il 60%.
Per Julia Simpson, presidente e ceo del Wttc: «In un contesto di incertezza, il settore dei viaggi e del turismo rimane una potenza economica globale. E non si tratta solo di battere record, così come non parliamo più di ripresa: questa è la storia del settore che torna al suo meglio dopo alcuni anni difficili, fornendo una significativa spinta economica ai Paesi di tutto il mondo e sostenendo milioni di persone di posti di lavoro. Tuttavia esiste un rischio: abbiamo bisogno che i governi degli Stati Uniti e della Cina sostengano i rispettivi settori nazionali dei viaggi e del turismo. Gli Stati Uniti e la Cina continueranno a soffrire, mentre altri Paesi vedranno il ritorno dei visitatori internazionali molto più velocemente».
Non a caso, sempre il Wttc ha stimato che entro il 2034 il settore potenzierà l’economia globale con l’incredibile cifra di 16 trilioni di dollari, pari all’11,4% dell’intero panorama economico.