by Giorgio Maggi | 24 Aprile 2020 11:11
Posti liberi a bordo degli aerei post-emergenza? Load factor ridotto “d’ufficio” per rispettare le norme del distanziamento sociale anche a 10mila metri di quota? Mentre sono molte le compagnie aeree che stanno pensando a come adeguarsi alle possibili nuove misure, per Michael O’Leary il problema non esiste. Se passerà l’idea di mantenere un posto vuoto tra i sedili per consentire la distanza tra i passeggeri, il vettore irlandese non riprenderà a volare.
«O il governo di Dublino pagherà il posto di mezzo (vuoto), oppure semplicemente non si volerà più perché non è possibile avere un profitto con un tasso di riempimento del 66%», ha detto il numero uno della low cost in un’intervista al Financial Times, sottolineando come il ritorno ai livelli di traffico normali non avverrà prima dell’estate 2021 «trainati dal crollo delle compagnie aeree rivali», ha specificato.
Ma non è tutto, perché il manager ha anche ribadito che lasciare vuoti i posti di mezzo non garantisce comunque una distanza sufficiente, è «un’idea idiota che non porta a nulla». Risultato: Ryanair non si conformerà alle «stupide regole sul distanziamento sociale».
Intanto la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha dato ragione all’Antitrust in relazione a un ricorso presentato dalla compagnia aerea, sanzionata per pratica commerciale sleale in quanto aveva pubblicato sul proprio sito prezzi ritenuti incompleti di alcuni dati.
Le compagnie aeree – ha chiarito la Corte – devono indicare chiaramente, sin dalla pubblicazione delle loro offerte su internet, l’Iva applicata ai voli nazionali, le tariffe per il pagamento con carta di credito e gli oneri per il check in, qualora non sia proposta alcuna modalità alternativa gratuita.
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