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La resistenza al Covid del turismo Lgbtq+ secondo Alessio Virgili

alessio virgili

All’ultima edizione di Bit è emerso che il turismo Lgbtq+ vale nel mondo 200 miliardi di dollari, di cui 2,7 destinati all’Italia. Volumi importanti messi in difficoltà dalla pandemia. «In questo momento è tutto fermo. Prevediamo un grande calo da qui in avanti, ma nonostante ciò questo segmento sarà uno dei primi a riprendere. Parliamo a viaggiatori che amano scommettere sulle destinazioni anche meno sicure», ad affermarlo è Alessio Virgili, ceo di Sonders & Beach Group e presidente di Aitgl – Associazione Italiana Turismo Gay & Lesbian. 

Quiiky è stato tra i primi t.o. a reagire all’emergenza sanitaria. Quali iniziative avete messo in campo?
«Siamo partiti subito con la riorganizzazione del nostro core business. Il team ha continuato a lavorare in smart working, a stretto contatto con la nostra sede di San Francisco. Tra i progetti elaborati, le card solidali, una sorta di travel bond per poter acquistare con dei benefit voucher di viaggio da spendere in futuro, consci che la ripartenza riguarderà il mercato interno, considerando sia il problema ferie che quello economico. Abbiamo cercato di traslare i nostri tour in audioguide da scaricare a costi irrisori e poter fare in autonomia del walking tour senza dover far ricorso a una guida. Al momento non stiamo facendo grandi campagne di comunicazione, ma piuttosto ci siamo messi in ascolto del mercato. Siamo pronti a rispondere in maniera veloce»-

Come immagina l’estate 2020?
«È difficile fare dei pronostici. Ci sono persone temerarie, come ho potuto vedere dalle immagini dei giorni scorsi dei Navigli di Milano. Purtroppo però dobbiamo essere cauti, il turismo farà molta fatica e vedo che chi deve prendere delle decisioni, a livello politico, è molto distante dalla realtà. E questo un po’ mi spaventa, abbiamo bisogno di regole più chiare per poter fare dei programmi di lungo termine».

Le paure da Covid dei viaggiatori influenzeranno le loro scelte. Che ripercussioni prevede sul turismo gay friendly?
«Il nostro è un target che ama molto socializzare, scoprire la comunità Lgbt del posto e questo potrà essere un problema. Anche in Paesi dove l’omosessualità è fuorilegge, c’è tanto turismo Lgbt che scopre la destinazione in maniera nascosta, c’è questa temerarietà. Ma anche molta incertezza. Abbiamo avuto delle richieste per i primi mesi del 2021 per le Maldive, forse legate alla notizia della riapertura della destinazione. E siamo stati fortunati perché abbiamo avuto un’elevata comprensione da parte de clienti che hanno preferito non cancellare le prenotazioni, ma posticiparle».

In questi giorni Milano avrebbe ospitato la Iglta Annual Global Convention…
«Purtroppo il programma non è confermato neanche per settembre prossimo e l’evento è rimandato al 2022. Nel 2021 la Convention è stata già assegnata ad Atlanta, abbiamo provato a mediare insieme a Enit e al Comune di Milano per trattenerla in Italia nel 2021, ma non è stato possibile».

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