La ricetta I Grandi Viaggi: qualità batte prezzo

29 Maggio 13:47 2018 Stampa questo articolo

«Siamo diversi e offriamo più degli altri. Per questo il mercato dice che siamo cari. Ma non è vero, solo abbiamo costi diversi perché nei nostri villaggi gli investimenti sul prodotto sono continui e l’all inclusive comprende davvero tutto. Dal pediatra h24 ai corsi sportivi, dagli stage di cucina a quelli di magia».

A I Grandi Viaggi hanno le idee chiare su come affrontare il momento di mercato, tra un’estate che sta comunque macinando numeri in crescita rispetto allo scorso anno e una concorrenza dove «a vincere è spesso solo il prezzo».

«Siamo diversi, vogliamo continuare a puntare sulla nostra affidabilità offrendo la solidità del gruppo – dice il ceo Corinne Clementi, allontanando anche solo l’eventualità che il private equity entri dalle parti di via della Moscova – «in questi anni le proposte non sono mancate, ma le merchant bank non fanno per noi».

Sul fronte della distribuzione, la fedeltà al canale agenzie non è in discussione. «Le agenzie sono tutto per noi, siamo la catena alberghiera al mondo con la più alta percentuale di vendita con il trade, circa il 96%», assicura il direttore vendite, Ciro la Rocca.

Rispetto allo scorso anno però, è cambiata la politica di advance booking, con l’inserimento di cinque scaglioni di riduzioni a seconda della data di prenotazione. «Abbiamo esteso la durata delle prenotazioni anticipate. Fino al 31 maggio, infatti, sono in vigore le quote Diamond, che prevedono il 25% di sconto e voli a 220 euro. Dal 1° giugno non smettiamo, ed entra in vigore fino alla fine del mese la quota Safari, con una scontistica del 20%».

Risulato: grazie anche alla stampa di 120mila cartoline da portare in agenzia per avere riduzioni e vantaggi, i numeri dello scorso anno sono stati superati. «L’anno scorso ci siamo fermati ad una quota di 1800 agenzie con una pratica, e di 800 con 2 pratiche. Adesso siamo arrivati già a 2700 agenzie».

Per quanto riguarda il prodotto invece, «per noi investire significa migliorare le strutture», continua La Rocca. A cominciare dai villaggi Italia, in attesa di capire quello che accadrà nel 2019, quando scadrà l’affitto di Le Castella e Gressoney (dati in gestione a Th Resort). «Vedremo cosa farne», dice l’amministratore delegato.

Intanto, sono un centinaio la camere ristrutturate al Baia Samuele, 30 le nuove suite introdotte al Santa Clara, che quest’anno aprirà agli individuali fin dal 4 giugno, mentre in Sicilia il Marispica e Baia Samuele chiuderanno l’8 settembre. «È un buon segno, era da un po’ che non accadeva. Forse si potrà tornare alla programmazione di una volta quando i villaggi aprivano a maggio e chiudevano a settembre».

Infine, ben il 90% delle camere al Santa Giusta sono state rifatte, stessa cosa a Marispica dove il restyling ha riguardato 250 camere su 290. Per tutte le strutture, come nello stile Igv, la parola d’ordine è qualità e non il prezzo. «Un concetto che le agenzie devono capire, noi offriamo davvero qualcosa di diverso rispetto agli altri».

All’estero, le new entry riguardano l’inserimento del miniclub al Dongwe Club di Zanzibar, mentre ritornano anche per l’estate l’iGV Club Blue Bay di Watamu (dal 28 luglio fino a marzo, saranno 120 i posti a settimana) e l’iGV Al Hamra Fort negli Emirati Arabi.

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Giorgio Maggi
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