La rimonta di Mauritius e il patto di ferro con il trade
Non si ferma la corsa della ripresa di Mauritius. Dopo avere raggiunto il traguardo di un milione di arrivi nel 2022, l’isola dell’Oceano Indiano punta ora al target di 1,4 milioni di visitatori per il 2023.
«Siamo molto soddisfatti, questo risultato è importante per una piccola isola come la nostra, la cui economia dipende in gran parte dal turismo – ha dichiarato Arvind Bundhun, direttore di Mtpa – Mauritius Tourism Promotion Authority, che abbiamo incontrato alla Bit di Milano – La cosa incoraggiante è che i numeri sono in crescita e siamo fiduciosi che quest’anno, nonostante la difficile situazione socio-economica internazionale, recupereremo i volumi pre pandemia. Per quanto riguarda il mercato italiano, nel 2022 abbiamo accolto 23mila italiani, ma l’obiettivo per quest’anno è di arrivare a 35mila visitatori dall’Italia con un incremento di circa il 50%».
Buona parte degli arrivi dal nostro Paese sono assicurati dal volo diretto settimanale Neos da Milano Malpensa, confermato anche per i prossimi mesi, ma l’isola è facilmente raggiungibile anche grazie alle buone connessioni via Parigi, Dubai e Istanbul.
Da sempre considerata una meta privilegiata soprattutto per i viaggi di nozze, in seguito alla pandemia Mauritius ha diversificato la sua offerta turistica per rivolgersi anche a nuovi target di mercato. «Dopo la pandemia abbiamo notato una differenziazione dei segmenti di viaggiatori – ha detto Bundhun – Mauritius mantiene la sua reputazione come meta ideale per le coppie in luna di miele, ma sta diventando sempre più una destinazione multigenerazionale, scelta da famiglie, ma anche da gruppi composti da nonni, genitori e figli, oppure da nonni e nipoti, inoltre cresce anche il turismo della terza età. Un altro dato da sottolineare è l’aumento della durata dei soggiorni, passati da una media di nove giorni prima del Covid, agli attuali 12 giorni con un conseguente aumento delle entrate».
Un buon successo ha riscosso il programma Premium Visa, il visto di lunga permanenza dedicato ai lavoratori da remoto e ai nomadi digitali, che è stato rilasciato a un migliaio di visitatori nell’arco del 2022. Numeri incoraggianti arrivano anche dal Mice, altro settore molto importante per Mauritius, che sta gradualmente riprendendo.
Novità sono in arrivo sul fronte alberghiero, dove sono attualmente in costruzione quattro nuovi complessi ricettivi, mentre nell’interno dell’isola sono in corso alcuni progetti di recupero di antiche case coloniali che fanno parte del patrimonio storico dell’isola e saranno presto aperte al pubblico.
«Per dare maggiore impulso agli arrivi abbiamo messo a punto un’importante strategia promozionale – ha aggiunto il manager – differenziata su due fronti: B2B e B2C. Siamo molto riconoscenti al trade, in particolare ai tour operator e agli stakeholder che ci hanno molto sostenuto, generando gran parte del nostro business. Per supportarli in questa fase abbiamo in programma campagne di marketing e varie attività per il trade, tra cui fam trip e viaggi stampa. Sul piano B2C il nostro obiettivo è invece creare awareness verso la destinazione, a marzo lanceremo quindi una nuova campagna internazionale, rivolta a diversi mercati e segmenti turistici».