La rimonta primaverile dei viaggi e i dubbi sull’estate
Continuano a fioccare i numeri della ripresa relativi al primo vero banco di prova: quello dei ponti primaverili. Un trend in ascesa, già ampiamente fotografato, che prosegue con il 25 aprile. Il weekend lungo della Liberazione totalizza infatti 4,9 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere italiane, comprese case vacanze e affitti brevi, cui vanno aggiunti altri 2,8 milioni di pernottamenti nelle seconde case. A stimarlo è Cst per Assoturismo Confesercenti, sulla base di un sondaggio condotto con Ipsos.
Numeri vicini ai livelli pre pandemia. “Risultati incoraggianti, che confermano la remuntada primaverile del turismo dopo la frenata del primo trimestre dell’anno, che aveva registrato una performance sottotono, con 16 milioni di presenze in meno rispetto ai primi tre mesi del 2019”, sottolinea l’associazione in una nota.
A trainare la ripresa sono ancora una volta le città d’arte, che restano la meta privilegiata, anche a causa del tempo incerto e delle temperature ancora non caldissime, che penalizzano le regioni del sud e le isole, così come le località balneari e – anche se in misura minore – le destinazioni di campagna e collina. A muoversi soprattutto famiglie e amici, con gruppi di viaggio, in media, formati da tre componenti. Complessivamente, l’85% sceglie una struttura ricettiva tradizionale, (alberghi, B&B, campeggi e agriturismi), mentre il restante 15% opta per case vacanza o appartamenti.
E per l’estate cosa si preannuncia? Ancora presto per dirlo, secondo Assoturismo. Solo il 36% degli italiani (il 40% nelle regioni del nord), infatti, ha già prenotato le vacanze per questa estate, scegliendo in 7 casi su 10 una destinazione italiana. Chi non ha ancora prenotato, invece, sta aspettando soprattutto perché non ha ancora definito la destinazione (44%) o il periodo delle sue vacanze estive (31%).
Ma per molti, è proprio la vacanza estiva a essere in forse: il 18% non è certo di fare un viaggio quest’estate. Una quota rilevante – pari a circa 4 milioni di italiani – che risente del clima di incertezza, principalmente economica, causato dalla corsa dei prezzi energetici e dell’inflazione. A questi si aggiunge un 7% – circa 1,5 milioni di italiani – che ha già deciso che quest’estate non farà vacanze.
«Il turismo sta dando segnali positivi, confermando la resilienza e la capacità di ripartenza del comparto –commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – Ma è una ripresa che va sostenuta: i buoni risultati di questo aprile non bastano a cancellare due anni difficili, anche perché per ora sono ripartite soprattutto le città d’arte. E la partita estiva, come conferma il nostro sondaggio, rimane ancora da giocare, con l’incertezza che spinge le scelte sempre più a ridosso di data: il caro bollette non erode solo i margini delle imprese ricettive e dei servizi turistici, che hanno visto triplicare i costi fissi, ma riduce anche il budget che le famiglie possono dedicare alle vacanze. Bisogna prorogare le misure di contenimento dei prezzi energetici e dei carburanti anche per la stagione estiva, e agevolare l’ammodernamento e l’efficientamento, anche energetico, della rete delle strutture ricettive».
«Un investimento a vantaggio di tutti. In questo periodo di difficoltà e tensioni internazionali, il contributo del turismo al nostro Pil sarà ancora più fondamentale», conclude il numero uno dell’associazione.