La Sardegna prova a battere il “continente” nel Mice

by Marzia Piga | 7 Novembre 2022 10:00

La parola d’ordine è sempre la stessa: destagionalizzazione. E lo è ancora di più dopo la pandemia, con la ripresa certificata dei flussi turistici sugli stessi livelli del 2019, e dopo l’ondata estiva di overtourism, concentrato in alcune località prese d’assalto. Per la Sardegna è una scommessa ancora difficile da vincere, nonostante le grandi potenzialità come isola al centro del Mediterraneo.

Ora la Regione ci prova con una spinta, di investimenti e promozione, al settore del Mice. Sardegna come destinazione di meeting ed eventi internazionali in periodi di spalla, grazie al suo clima, al territorio, alla storia e ai servizi, pronta a sfruttare questa fetta di flussi per destagionalizzare e ottimizzare l’utilizzo delle strutture alberghiere e ricettive anche nei periodi di media e bassa stagione, creando un indotto elevato.

Va in questa direzione l’evento “Destinazione Sardegna, Mice 2022“, il meeting internazionale che si è tenuto a Cagliari al Teatro Doglio, con 40 buyer, organizzatori di congressi ed eventi (27 italiani e 13 stranieri provenienti da Germania, Francia, Spagna, Svizzera e Inghilterra), oltre a 56 operatori dell’offerta Mice della Sardegna tra strutture alberghiere, sedi per eventi e agenzie di organizzazione.

«La Sardegna ha grandissime potenzialità in questo settore – ha spiegato Gabriella Gentile, presidente di Federcongressi&Eventi – Questo tipo di attività rappresentano un generatore di investimenti per valorizzare il patrimonio artistico e culturale dell’Isola e per qualificare l’offerta, già abituata a rapportarsi a interlocutori di qualità».

L’evento, organizzato dalla Regione in collaborazione con la Sogaer, società di gestione dell’aeroporto di Cagliari, è programma ha visto sia momenti di incontro tra domanda e offerta che visite ad alcune strutture.

«Per la Sardegna è un settore importante perché consente di portare gente in mesi di spalla, per questo ho riaperto i bandi specifici – ha spiegato l’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa, che ammette le difficoltà legate ai trasporti – Quando arriva il mese di ottobre sembra che la Sardegna diventi inaccessibile, la Giunta ha fatto tutto quello che si doveva fare pressando l’Europa, noi dobbiamo essere pronti con un’offerta turistica adeguata ai mesi da novembre ad aprile».

«Il turismo congressuale a livello nazionale sviluppa circa il 4% del totale dei flussi turistici – ha precisato Paolo Manca, vice presidente nazionale e presidente regionale di Federalberghi – la Sardegna ha la possibilità di fare numeri migliori: il clima favorevole, la posizione al centro del Mediterraneo, strutture tra le più grandi d’Italia, fanno sì che possa essere destinazione per eventi europei. Queste attività incidono su periodi di spalla e possono far sì che la destinazione trovi in questo settore il pilastro per lo sviluppo della sua strategia turistica».

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