by Andrea Lovelock | 4 Agosto 2023 14:25
Se si pensa che i nostri nonni e i nostri genitori avevano la consuetudine, come tantissimi altri italiani, di lasciar segnato il conto della spesa quotidiana presso il droghiere o il negozio di alimentari, per venire poi saldato a fine mese o meglio ancora scalato di volta in volta secondo le necessità, gli operatori finanziari dell’era digitale che profetizzano la diffusione del cosiddetto buy now pay later, di fatto, non si stanno inventando nulla.
Eppure, quello del pagamento dilazionato, almeno in Italia, rappresenta oggi una modalità che si diffonde a macchia di leopardo: molto comune per certi beni come gli elettrodomestici, ancora poco popolare nel turismo ma decisamente in crescita soprattutto nell’online.
Secondo l’indagine condotta da Allianz Trade e CashInvoice, che offre servizi di pagamento rateale alle aziende sotto il nome di PausePay infatti, il buy now pay later (bnpl) in Europa rappresenta solo l’8% delle transazioni di ecommerce pari a 79 miliardi di euro, e nella sola Italia è fermo al 4%. Ancor più significativo il ritardo del nostro Paese se confrontato con 24 destinazioni europee. Nel ranking del vecchio continente riguardo all’uso e diffusione del bnpl l’Italia occupa soltanto il 18° posto.
Eppure le società di ricerca scommettono che il pagamento a rate, che attualmente non supera i 1.700 miliardi di dollari, entro il 2030 avrà un valore pari di almeno 3.600 miliardi di dollari, pari a una crescita annuale di 400 miliardi nei prossimi cinque anni. E secondo gli analisti di CashInvoice, questo metodo in Italia troverà, soprattutto nel mondo dei viaggi, una forte accelerazione nei prossimi due anni, sia per l’impatto inflattivo che si sta riversando in modo consistente sui budget familiari, sia per la immissione di incentivi da parte delle stesse aziende turistiche italiane.
Due proiezioni di eguale tenore che traggono origine da recenti partnership: a livello internazionale quella siglata da un colosso come Airbnb, nel Nord America, con la società specializzata Klarna per agevolare le prenotazioni attraverso forme di pagamento dilazionate; e ancora – sempre a livello internazionale – come alcune grosse compagnie aeree quali American Airlines, Delta e Lufthansa che hanno iniziato a introdurre formule bnpl di crescente appeal per i passeggeri, attraverso il collaudato sistema Sepa. Mentre dalle parti nostre la previsione è stata influenzata dalla recente partnership del circuito agenziale Welcome Travel con Scalapay che ha già prodotto nuove soluzioni di pagamento rateale.
Ma c’è di più: secondo l’Osservatorio Innovation Travel del Politecnico di Milano, l’approccio al metodo bnpl nel mondo dei viaggi e turismo si sta espandendo soprattutto nel target dei giovani (fascia d’età 18-24 anni) con una quota mercato del 29% e riguardo alle tipologie di beni-vacanza è un metodo di pagamento sempre più diffuso per le vacanze di lunga durata con uno share vicino al 16%. Questo vuol dire che per i viaggiatori di nuova generazione diventerà uno strumento familiare per acquistare prodotti leisure esattamente come lo è stato tra i babyboomer per comprare elettrodomestici o automobili.
In estrema sintesi: ora che l’auto non è più uno status symbol e viene soppiantata da servizi come Uber o il noleggio low cost, l’acquisto dilazionato diventa un comportamento usuale per il bene-vacanza, per i viaggi. Non a caso, proprio all’inizio di quest’anno, Federalberghi ha stipulato un accordo-quadro con Scalapay che permette agli ospiti di scegliere l’opzione di effettuare il pagamento dei pernottamenti in tre rate.
Ma è bene chiarire che, almeno in Italia, siamo ancora lontani da certe tendenze in atto negli States: fino al 2022, infatti, il metodo buy now pay later – in generale – è stato utilizzato soltanto dal 14% dei consumatori italiani, equamente distribuito per l’acquisto di alloggio per soggiorno (7%) e per il trasporto (6%). Comunque, si tratta di segnali molto evidenti che gli attori della filiera, dai t.o. alle agenzie di viaggi, faranno bene a considerare con attenzione perché questi strumenti diventeranno armi vincenti per fidelizzare la clientela.
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