La Slovenia torna in Bit (Pad.4 – Stand B62) forte di un 2023 che ha fatto registrare 6,2 milioni di arrivi nel Paese (il 5,5% in più rispetto al 2022) corrispondenti a 16,1 milioni di pernottamenti, il miglior dato di sempre, superando del 2,2% il 2019. Il Paese è in cima alle classifiche europee per gli incrementi negli arrivi (6,2 milioni) e nei pernottamenti (16,1 milioni), con una crescita rispettivamente del 5,5% e del 3,5% sui valori dello stesso periodo del 2022.
L’Italia si conferma il secondo mercato mondiale per il Paese. Il mese di dicembre ha fatto registrare un afflusso record che ha visto ben 63.162 italiani visitare la Slovenia; in generale l’incoming dall’Italia ha rappresentato nel 2023 una fetta di mercato dell’11% degli arrivi (+17,4% rispetto allo scorso anno). Meglio ha fatto solo la Germania, che ha avuto un market share pari a circa il 15% del totale degli arrivi e al 16,3% dei pernottamenti esteri.
«Si tratta di numeri che non possono che inorgoglirci a riconferma della bontà di un lavoro straordinario che da anni portiamo avanti per promuovere la Slovenia in Italia come destinazione privilegiata», sottolinea soddisfatto Aljoša Ota, il direttore dell’ente sloveno per il Turismo in Italia.
Il 2024 è un anno importante per la Slovenia che celebra i 20 anni dell’entrata in Ue e amplia la sua offerta ricettiva con proposte che puntano anche alla qualità, non solo legate all’outdoor, core business della destinazione grazie ai suoi paesaggi, ma anche alla gastronomia, all’arte e all’aspetto culturale.
E proprio alla cultura saranno dedicate molte delle principali iniziative dell’anno che è appena cominciato e che ha già visto siglato un accordo preliminare tra Trenitalia e SŽ Passenger Transport, società ferroviaria slovena, per l’avvio del collegamento diretto con Frecciarossa tra la città di Milano e Lubiana.
Durante la Bit verrà presentato anche il fitto calendario di appuntamenti che accompagnerà il Paese verso il 2025, anno in cui Nova Gorica condividerà con Gorizia il titolo di Capitale Europea della Cultura.