La Spagna punta all’alta gamma e argina l’overtourism
Decentrare e destagionalizzare. È questo il nuovo imperativo della Spagna, quarto bacino di traffico per importanza con 4,2 milioni di turisti italiani ogni anno e un’incidenza di repetear pari al 40%. Così il Paese iberico orienta la sua offerta sui big spender e su soluzioni d’alta gamma alla ricerca di un turismo più cosmopolita.
Non a caso, le nove regioni spagnole che hanno partecipato recentemente alla Bmt di Napoli, si sono concentrate su proposte di lusso e circuiti di qualità: dall’Andalusia alla Castiglia-La Mancia, dalla Catalogna alle grandi metropoli, l’ente del turismo spagnolo ha mirato soprattutto a evidenziare le eccellenze dell’incoming, sia in ambito culturale che gastronomico.
Oltre Madrid, Valencia, Barcellona e le Canarie – aree più richieste dagli italiani – l’ente punta sulla promozione di altre mete, moltiplicando le occasioni attraverso un calendario di festival ed eventi culturali. Spazio, quindi, ad Alicante, Siviglia (migliore città del mondo da visitare secondo il Best In Travel 2018 di Lonely Planet), o alla storiche Cordoba e Granada.
Per supportare la promozione e combattere l’incubo di un sovraffollamento turistico delle zone più conosciute, Turespaña ha elaborato un piano di marketing strategico per indirizzare i flussi nelle mete più gettonate. Il progetto è frutto di uno studio condotto per stabilire un equilibrio tra i turisti e gli abitanti delle destinazioni turistiche, stimando la capacità di carico di queste ultime.
Ultimo, ma non meno importante, è il capitolo formazione che prevede la nuova piattaforma online Campus Spain Travel per gli agenti di viaggi, dov’è possibile completare un percorso formativo gratuito e di qualità sulla destinazione Spagna.