by Claudia Ceci | 23 Dicembre 2020 11:32
Il 2020 è la scommessa. Replicare o migliorare il 2019, l’anno dei record, dei 30 milioni di passeggeri movimentati nel mondo. La previsione non troppo azzardata è arrivare a 32. E invece, per le crociere come per tutto il resto, i piani saltano. Tanto che il battesimo di Costa Smeralda a fine febbraio[1] è stato per mesi l’ultimo evento pubblico organizzato dalle compagnie.
Si scopre che il coronavirus circolava da tempo (le compagnie avevano comunque adottato misure di prevenzione già a fine gennaio), ma a febbraio e marzo arriva anche il virus prettamente “mediatico” che sceglie le navi come primo obiettivo. Con i due casi sospetti a bordo proprio dell’ammiraglia della flotta Costa sbarcati a Civitavecchia – e relativa diretta tv dal porto sugli sviluppi – e soprattutto con gli occhi del mondo intero in Giappone, puntati sulla quarantena della Diamond Princess.
A marzo, quando in Italia inizia il lockdown, dopo le prime sospensioni volontarie delle compagnie[2], arriva dal ministero dei Trasporti (Mit) lo stop di tutte le navi fino al 3 aprile[3].
Blocco poi esteso al 30 del mese e prorogato ancora al 31 maggio, al 30 giugno, al 31 luglio. I big player del settore tornano ai box. Sono mesi di annunci, posticipi, cancellazioni, riprotezioni per Msc Crociere, Costa Crociere, Norwegian Cruise Line, Royal Caribbean e tutte le altre compagnie del mondo. Vengono introdotti i voucher, ribattezzati per l’occasione Future Cruise Credit, con annesse guide per il corretto utilizzo.
Tra aprile e maggio, con l’avvicinarsi dell’estate si comincia a parlare di ripresa e di crociere di prossimità[4], ma la strada è ancora lunga. Fase 2 e Fase 3 del governo lasciano le navi in stand by. Mentre l’Italia allenta gradualmente le restrizioni, c’è l’incognita degli altri Paesi del Mediterraneo, così si fa strada l’idea delle crociere di cabotaggio, che la legge italiana però non permette alle compagnie battenti bandiera del nostro Paese, quindi a Costa Crociere. A maggio, l’allora direttore generale Neil Palomba scrive al governo[5] per sollecitare una modifica temporanea della norma che disciplina il settore, e rendere così possibili crociere tutte italiane.
Intanto aprono le spiagge, i villaggi, riprendono i voli. L’estate arriva, ma le navi sono ancora ferme.
Ci prova Hurtigruten, in Norvegia, a ripartire a metà giugno e Tui Cruises lo fa a fine luglio, con minicrociere di sola navigazione, senza scali.
A luglio, con un articolo contenuto nel decreto Semplificazioni, la deroga temporanea alla legge sul cabotaggio viene concessa. Msc Crociere e Costa Crociere armano le navi, pur non avendo garanzie sulla ripartenza, per tenerle pronte a navigare[6] ad agosto.
Dipinte per mesi come lazzaretti, le navi da crociera hanno dovuto ricostruirsi un’immagine e lo hanno fatto nel migliore dei modi, a suon di protocolli di sicurezza[7]. Già considerati all’avanguardia all’inizio del lockdown, si sono adeguati alla lettera – salvo superarli grazie al rigore necessario da sempre nel settore marittimo – alle linee guida dell’Oms, dell’Unione Europea, dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi.
Il Consiglio dei ministri del 29 luglio, dopo settimane incerte, riapre la partita, facendo un passo verso le crociere[8] ma non sbloccandole. È solo una possibilità, ma il dpcm previsto non prima dell’8 agosto potrebbe dare il via libera alle navi da Ferragosto. In contemporanea la Grecia riapre sei dei suoi porti alle navi, segnale che infonde ottimismo.
Il 3 agosto arriva la prima misura che nei mesi successivi renderà le navi caso di studio e modello da seguire, per il turismo e non solo: Msc Crociere presenta il suo protocollo integrativo[9] per la salute e la sicurezza, annunciando in primis il test con tampone Covid-19 obbligatorio per tutti, passeggeri ed equipaggio, eseguito e analizzato al terminal pre imbarco e a carico della compagnia, con risultati in 30 minuti. Si sale a bordo solo se il test è negativo. Inoltre: capienza nave ridotta al 70%; nuovo concetto di buffet servito dal personale; escursioni organizzate e protette (non è possibile scendere autonomamente); igienizzazione dell’aria a bordo con tecnologia a luce ultravioletta che uccide il 99,97% dei microbi; assicurazione Covid-19; braccialetto o cruise card che funzioni anche per tracciamento nel rispetto della privacy; stazioni di gel igienizzante; staff di medici e infermieri a bordo con strutture e dotazioni per la gestione dell’emergenza; controlli sanitari quotidiani; mascherine fornite a tutti gli ospiti.
Anche Costa Crociere presenta il suo protocollo, il Costa Safety Protocol[10].
Il 5 agosto è proprio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a parlare di navi da crociera che «devono [11]ricominciare a viaggiare perché il turismo è un pezzo fondamentale della nostra economia».
E la sera del 7 agosto, con la firma del nuovo dpcm[12], arriva l’ok alla ripartenza delle crociere dal 15 del mese.
La scommessa è europea, ma soprattutto italiana. Riflettori di nuovo puntati e la responsabilità agli occhi del mondo intero la prende Msc Crociere, con la ripresa delle operazioni il 16 agosto dell’ammiraglia Msc Grandiosa[13], per crociere nel Mediterraneo occidentale tra Italia e Malta e porti di imbarco solo italiani; a bordo solo passeggeri provenienti dai Paesi Schengen. A testimoniare l’efficacia delle misure prese, oltre ai passeggeri, vengono invitati stampa e agenti di viaggi[14]. Si comincia a parlare di “travel bubble”, una bolla di protezione per i viaggi valida a bordo e a terra.
Il 6 settembre tocca a Costa Crociere, che riparte con Costa Deliziosa[15] per una crociera che tocca esclusivamente porti italiani con ospiti solo italiani.
Pur volendo, gli altri big[16] – Royal Caribbean, Norwegian Cruise Line e la stessa Carnival (escluso il brand italiano Costa Crociere e il tentativo di Aida Cruises) non ripartono e non ripartiranno fino alla fine del 2020. I Cdc statunitensi, in particolare, prorogano gli stop e definiscono procedure che di fatto fanno slittare la ripartenza al 2021.
A ottobre in mare torna l’ammiraglia Costa Smeralda e c’è anche Msc Magnifica[17], che nell’itinerario raggiunge due porti in Grecia. I viaggi proseguono senza intoppi grazie alle nuove regole; tant’è che “modello crociere[18]” torna spesso nei discorsi degli addetti ai lavori del turismo.
Intanto arriva la cosiddetta “seconda ondata” di contagi. La pandemia non arretra e nel dpcm del 24 ottobre in Italia aumentano le restrizioni; la Farnesina raccomanda di evitare i viaggi all’estero; le regioni italiane si colorano di rosso, arancione e giallo a seconda del rischio epidemiologico.
Passano pochi giorni ed ecco un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri[19], che a differenza della bozza circolata poche ore prima, salva le crociere considerandole sicure.
A novembre le compagnie chiariscono che l’imbarco è vietato per chi proviene dalle zone rosse[20], ed è invece consentito per zone gialle e arancioni[21].
E intanto in tutta Italia c’è il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino; dalle 18 in poi a bar e ristoranti è consentito solo l’asporto o il delivery; vengono chiuse le palestre.
Sulle navi – dopo gli ultimi decreti le due compagnie operative scelgono di navigare solo con le ammiraglie Msc Grandiosa e Costa Smeralda – le regole sono diverse. Partendo dal tampone Covid per tutti, dall’obbligo di mascherine nelle aree pubbliche, dal distanziamento e dai controlli, a bordo le attività possibili sono molte più che a terra. Cena al ristorante, teatro, piscina, palestra, aperitivo dopo le 18, tanto che visto il “toto-colori” delle regioni, le navi appaiono come “zona verde[22]”.
Ma l’alto numero dei contagi in Italia porta al dpcm Natale, con misure più restrittive[23] in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio. E, nonostante la sicurezza delle crociere non sia messa in discussione, le nuove regole legate alla stretta sulla mobilità e sui festeggiamenti impediscono le crociere nell’arco di tempo in questione.
Altro che 32 milioni di passeggeri nel mondo. Guardando solo all’Italia, che tra l’altro è ripartita sul fronte crociere a differenza della maggior parte degli altri Paesi, il risultato del Covid-19 è un crollo del 93% dei passeggeri movimentati. Nel 2020 all’economia italiana manca quasi 1 miliardo di euro[24] legato al settore crocieristico.
Costa ed Msc salutano a malincuore il 2020[25] in anticipo, si fermano per tre settimane e danno appuntamento al 2021. Mentre già sono inibiti gli spostamenti tra regioni, con le ulteriori restrizioni del nuovo decreto legge per le feste di Natale, il 22 dicembre Costa Crociere prende in consegna da Fincantieri la nuova nave Costa Firenze[26], con una cerimonia ovviamente tutta digitale. È la terza nave da crociera che il colosso della cantieristica consegna dall’inizio della pandemia.
L’omaggio a Firenze, al Rinascimento italiano, calza a pennello visti i tempi, assumendo anche la valenza di un’auspicata rinascita del settore nel 2021. Secoli bui furono quelli del Medioevo, mesi bui questi dell’anno che sta finendo.
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