by Roberta Moncada | 7 Ottobre 2021 11:33
«La Thailandia è tra le destinazioni più richieste in agenzia, ma visto che non possiamo venderla, perdiamo tante occasioni». Parola di uno degli agenti di viaggi incontrati a Milano a ridosso dell’apertura dei corridoi turistici, che, sebbene siano stati accolti con entusiasmo dagli operatori del settore, lasciano fuori destinazioni importanti, come appunto la Thailandia.
Il Paese è infatti attualmente compreso tra quelli dell’Elenco E della Farnesina, per cui vige il divieto di viaggi per turismo. In base all’ordinanza del 29 luglio 2021[1], gli spostamenti dall’Italia verso tutti i Paesi dell’Elenco E sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni, ovvero lavoro, motivi di salute, motivi di studio, assoluta urgenza, rientro presso il domicilio, l’abitazione o la residenza propri o di persona, anche non convivente, con cui vi sia una relazione affettiva stabile e comprovata.
Quest’ultima ordinanza è valida fino al 25 ottobre e si vedrà se in questa data se i ministeri competenti cambieranno policy nei confronti di quello che è considerato il “Paese del sorriso”, oppure no.
Qualcosa, però, sul fronte dei collegamenti tra Italia e Thailandia inizia a già a muoversi.
Dopo quasi due anni di stop, Thai Airways volerà nuovamente nei cieli di Malpensa. Il vettore thailandese riaprirà infatti i collegamenti diretti tra Bangkok e Milano a partire dal primo gennaio 2022. I biglietti sono già in vendita.
Inizialmente, il collegamento sarà servito da un Airbus A350-900 e la rotta sarà bisettimanale: il giovedì e il sabato da Bangkok a Milano con partenza alle 10:30 e arrivo alle 17:05. Dall’Italia si partirà invece di venerdì e domenica alle 13:05 con arrivo alle 5:55 del giorno dopo.
Armando Muccifora, sales manager Italy, South East Europe & Mediterranean di Thai Airways, ha dichiarato al nostro giornale: «Da parte nostra, la decisione di riattivare il volo diretto a partire da gennaio, è stata presa osservando i dati e guardando le prospettive del tasso di vaccinazione, che su base nazionale, secondo il governo thailandese dovrebbe raggiungere il 70% tra novembre e dicembre. Siamo fiduciosi nel fatto che per gennaio la situazione epidemiologica possa dare i giusti pre-requisiti per una ripartenza dei viaggi, anche turistici, tra i due Paesi».
Dal canto suo, la Thailandia ha iniziato i primi esperimenti di aperture. Dal 1° ottobre il governo thailandese ha ridotto il periodo di quarantena da 14 a 7 giorni[2] per le persone vaccinate contro il Covid-19. I non vaccinati sono invece soggetti a un periodo di 10 giorni di quarantena.
Inoltre, nella speranza di rilanciare il turismo – settore chiave per il Paese – la Thailandia sta sperimentando il modello “Sandbox”[3] aprendo ai turisti internazionali alcune destinazioni particolarmente popolari come Phuket, Koh Samui[4], Krabi e Phang Nga. Rimarranno, però, in vigore altre restrizioni, come l’obbligo di esibire un Certificato di entrata rilasciato dall’ambasciata thailandese e un’assicurazione anti-Covid valida per la durata del visto.
Sandro Botticelli, marketing manager dell’Ente Nazionale del turismo Thailandese, ha commentato: «Il Paese sta lavorando tantissimo per creare le condizioni che permettano di viaggiare in assoluta sicurezza. Nelle zone dove sono state attivate le “Sandbox”, infatti, i tassi di vaccinazione sono più alti della media nazionale e si aggirano intorno al 70%-80%. La nostra speranza è ovviamente che le autorità italiane competenti possano mettere presto la Thailandia nell’elenco dei Paesi sicuri, o quantomeno che facciano come molti altri Paesi europei – penso alla Spagna o all Germania – dove non c’è divieto assoluto di viaggi per turismo, ma soltanto lo sconsiglio».
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