La Thuile chiude i primi mesi della stagione invernale con un bilancio soddisfacente. Dopo l’iniziale tutto esaurito registrato a novembre, il mese di dicembre ha visto solo un leggero calo delle prenotazioni (dovuto a disdette) e una consistente presenza di turisti principalmente italiani, con l’aggiunta di alcuni stranieri provenienti da Usa, Olanda, Russia e Gran Bretagna.
«Nonostante le restrizioni governative, volte a contenere la diffusione dei contagi, la successiva introduzione del Green Pass rafforzato, unitamente al passaggio attuale in zona arancione – precisa Dario Bandito, assessore al Turismo di La Thuile – L’intenso lavoro di riposizionamento della nostra immagine ci ha comunque permesso di ottenere, in questo periodo di riapertura della stagione invernale, risultati soddisfacenti, sia per quanto riguarda gli impianti di risalita che per gli albergatori e i ristoratori».
Se, in generale, la montagna italiana ha avvertito la mancanza dei grandi gruppi portati dai tour operator esteri, La Thuile ha comunque registrato un buon numero di arrivi ed è stata particolarmente apprezzata proprio in qualità di meta wild, in cui sperimentare la potenza della montagna selvaggia, oltre alla possibilità di vivere esperienze complementari, che coinvolgono altre filiere turistiche, dall’enogastronomia alla cultura e al benessere.
Certamente non si può ancora parlare di una vera e propria ripresa, anche in considerazione del fatto che l’intera Valle d’Aosta è attualmente in zona arancione, ma va detto che dopo lo stop totale di ben due stagioni sciistiche la riapertura del comprensorio Espace San Bernardo ha fatto registrare un andamento senza dubbio confortante.
Una stagione iniziata ovviamente anche nel segno della sicurezza, sebbene influenzata dall’introduzione di nuovi limiti e regole che hanno ridotto le presenze degli stranieri, che nelle passate stagioni rappresentavano una buona percentuale di visitatori.
«Il bilancio di questi primi mesi di apertura della stagione invernale è sicuramente positivo – conferma Killy Martinet, presidente di Funivie Piccolo San Bernardo – Anche se non paragonabile al periodo antecedente il Covid. Hanno sicuramente influito il calo degli stranieri e l’apertura rimandata della stagione, a causa del tempo poco clemente. Gennaio è da sempre un mese in cui si registra un calo fisiologico di arrivi, che in ogni caso si mantiene per ora a livelli standard durante i fine settimana grazie al movimento generato dalle seconde case e dallo sci club, che comunque ha lavorato bene sin da inizio stagione».