La versione di Tamburi: «Ecco perché vendo Alpitour»
«Ecco perché vendo Alpitour e punto al maxi polo dell’arredamento». Con un’intervista dal titolo fragoroso Giovanni Tamburi, presidente di Tip, chiarisce a Il Sole 24 Ore ragioni e obiettivi di quella che finora abbiamo definito “valorizzazione delle quote” del primo Gruppo turistico italiano. Ma la parola “vendita”, già ampiamente sdoganata dai media, è oggi lui stesso a impiegarla, senza che questa implichi una distorta percezione dello stato di salute della controllata. Anzi.
«Dopo il Covid, con il ritorno del business a una buona redditività abbiamo deciso di mettere in vendita Alpitour – afferma – L’alternativa era la quotazione in Borsa, ma non è un periodo di mercato favorevole per le Ipo. Lo dico con cognizione di causa, perché nella mia carriera ho seguito la quotazione di più di 30 società».
Detto ciò, il presidente di Tamburi Investment Partners anticipa un’intenzione importante: «Se come credo troveremo un buon partner per Alpitour, non escludo che Tip possa in parte reinvestire e rimanere azionista».
«Quando una società ha moltiplicato il proprio valore, talvolta, in parte, disinvestiamo. Anche per rispetto degli azionisti – chiarisce – Tenga conto che in bilancio abbiamo circa 1,6 miliardi di plusvalenze e periodicamente i nostri coinvestitori chiedono di monetizzare i guadagni». Un meccanismo che, dal punto di vista finanziario, non fa una piega.
Intanto, a conclusione delle trattative per la cessione della maggioranza di Alpitour potrebbe arrivare tra qualche mese, come spiega Tamburi stesso: «Abbiamo appena inviato i teaser, riceveremo le manifestazioni d’interesse non vincolanti tra un mese e credo che potremmo arrivare a un signing a febbraio».
La prossima sfida, per il presidente di Tip, è in tutt’altro ambito: puntare a creare un un polo italiano di arredamento di qualità, con un investimento in Italian Design Brands: «Lì abbiamo già partecipazioni in 11 società dei settori arredo, luce e design intesi in senso ampio. Il fatturato totale è di 300 milioni, il mio obiettivo è di arrivare a 1 miliardo in cinque anni», conclude.
Intanto, il totoinvestitori non smette di occupare pensieri e scambi tra gli addetti ai lavori. C’è chi è convinto che “il cavallo” su cui puntare sia Gianluigi Aponte con la sua Msc, nonostante “i suoi” abbiano tentato di smorzare i rumors. Chi metterebbe la mano sul fuoco per il fondo Usa Certares. E chi insiste con i big spagnoli dell’hôtellerie, Barceló in testa. Settore e Paese, la Spagna, da cui lavorativamente proviene il presidente e amministratore delegato di Alpitour, Gabriele Burgio, anni fa artefice del grande salto di Nh Hoteles.