La virata green di Costa sul palco del National Geographic Fest
Continua l’impegno di Costa Crociere nei confronti della sostenibilità ambientale e sociale. La compagnia è stata tra i protagonisti del National Geographic Fest 2021 a Milano, una settimana di incontri con esperti italiani e internazionali, per discutere di problemi, best practice, e cose da fare per la salvaguardia ambientale.
Nel panel “Navigare verso un pianeta possibile”, Marco Cattaneo, direttore della rivista National Geographic, ha intervistato Rossella Carrara, vice presidente corporate relations & sustainability Costa Crociere, sul tema delle sfide che l’industria crocieristica è chiamata ad affrontare e su quello che Costa Crociere sta facendo per cambiare il paradigma che vede le crociere più come minaccia che come opportunità.
«Anche l’industria delle crociere è chiamata ad affrontare la grande sfida del clima, di cui si sta discutendo in questi giorni al Cop26 di Glasgow – ha detto Rossella Carrara – E, nonostante sia un concetto che a volte non è recepito in maniera corretta, le crociere hanno intrapreso già da anni un percorso di transizione ecologica, che ha portato a risultati significativi e che prevede importanti investimenti per i prossimi anni».
Già da anni, infatti, la compagnia di navigazione ha introdotto nel bilancio gli obiettivi dell’Agenda 2030 Onu, e lavora nella direzione della tutela ambientale attraverso diversi progetti. Uno su tutti, il “Manifesto Costa per un turismo di valore, sostenibile e inclusivo”, ovvero un decalogo – aperto alla sottoscrizione da parte di istituzioni, associazioni e stakeholder – che mira ad ampliare il contributo che le crociere generano sul territorio in termini economici e occupazionali (contributo che si attesta già a 3,5 miliardi di euro e quasi 17.000 posti di lavoro). La compagnia si impegna quindi a indirizzare meglio i flussi turistici, valorizzando mete meno conosciute, e sviluppando progetti che diano valore aggiunto ai territori e alle comunità.
«Siamo partiti da un principio fondamentale – ha spiegato Carrara – E cioè che noi non dobbiamo vedere le destinazioni come un insieme di attrazioni turistiche, ma come comunità, e quindi insieme dobbiamo lavorare a un patto di crescita, che bilanci le necessità economiche, la necessità di offrire ai nostri ospiti delle esperienze autentiche di esplorazione del territorio, con le necessità dell’ambiente e delle comunità vere e proprie. Io credo che sia questa la vera sfida: dobbiamo lavorare con le associazioni, col territorio, coi commercianti, e cercare di definire un’offerta che consenta di distribuire ancora meglio le persone sul territorio e di garantire la generazione di valore per tutti: ospiti azienda e comunità».
Fondamentale in questo senso, le iniziative di Costa Crociere Foundation, il cui obiettivo è proprio integrare le attività dell’azienda con le comunità locali, e sostenerle. Molti, i progetti già avviati dalla fondazione, come ad esempio “I Guardiani della Costa”, il programma di educazione ambientale per la pulizia e salvaguardia del litorale, che ha reso possibile il recupero del ”driftwood” (legno trasportato a riva dal mare), successivamente usato per realizzare le sculture del ristorante di bordo “Archipelago”.
E ancora, le iniziative per combattere lo spreco alimentare a bordo, tramite accordi con associazioni come Sant’Egidio, o Il Banco Alimentare: «abbiamo lavorato molto sulla riduzione degli sprechi alimentari a bordo – ha aggiunto Carrara – Anche in termini di formazione del personale, volevamo riuscire a trasformare una criticità in opportunità. Noi sbarchiamo cibo per diverse associazioni nei vari porti in Italia e nelle varie destinazioni dove operiamo, cercando di dare una mano anche alle fasce più fragili delle popolazioni. Purtroppo con la pandemia l’emergenza alimentare è ancora più forte, quindi anche quando eravamo fermi abbiamo cercato di dare una mano in questo senso. Negli ultimi mesi abbiamo sbarcato oltre 60 tonnellate di beni alimentari, con la stessa qualità che riserviamo ai nostri ospiti».
Molto importante, per la compagnia, anche il tema dell’inclusione. Avviati già da qualche tempo gli “Adagio tours”, cioè escursioni disegnate con l’associazione italiana per la sclerosi multipla, pensati per persone che hanno difficoltà di deambulazione, e che sono poi diventate escursioni per tutti, che fanno parte dell’offerta di Costa, e vengono scelte anche da famiglie giovani con bambini, o da chi vuole godersi il tempo in modo più rilassato, conoscere il territorio in modo “slow”.
Infine, gli sforzi nel campo della ricerca e sviluppo, vero pilastro della sostenibilità del futuro: prevista entro il 2030 la prima nave Costa a emissioni zero. E ancora, l’uso della tegnologia Lng (gas naturale liquefatto) che garantisce migliori performance ambientali, già usato per Costa Smeralda e AidaNova
Infine, entro il 2022 la compagnia crocieristica testerà un sistema di batterie, per permettere alle navi di stare in porto senza consumare ulteriore energia.
Roberta Moncada: Sinologa ed esperta di turismo cinese. Ha vissuto diversi anni in Cina, per poi tornare in Italia, dove attualmente lavora per diversi Tour Operator come accompagnatrice turistica ed organizzatrice di tour ed attività enogastronomiche per turisti cinesi.
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