L’aeroporto di Foggia in pista di (ri)lancio
Far volare l’aeroporto di Foggia. Lo chiede il comitato “Vola Gino Lisa” che da 15 anni ha sempre tenuto i riflettori accesi sullo scalo della Capitanata. Le potenzialità per far ripartire l’aeroporto sono state messe a punto in un progetto tecnico di 220 pagine.
«Lo studio raccoglie e sintetizza la storia e le prospettive dello scalo dauno, basandosi sulle esperienze passate e su dati concreti e verificabili – spiega Angelo Stilla, il direttore tecnico del comitato – Un futuro di sviluppo sostenibile è finalmente possibile grazie al progetto di allungamento della pista finanziato dall’Unione europea e ai mutati scenari del trasporto aereo italiano, europeo e mondiale». Il progetto è stato elaborato dall’ingegnere palermitano Giuseppe Petracca. Numeri e cifre alla mano, questo studio vuole affiancarsi a quello che sta preparando Aeroporti di Puglia per sbloccare i finanziamenti della Commissione europea.
«Ho studiato un sistema per diminuire i costi che impediscono l’autosostentamento dell’aeroporto – spiega Petracca – Sostituendo, per esempio, la torre di controllo con una struttura esistente gestita da remoto. Un sistema innovativo del genere è stato sperimentato già a Malpensa per i voli di Linate. Il traffico di Foggia, insomma, potrebbe benissimo essere gestito da Bari Palese. Una seconda innovazione sarebbe quella di studiare sistemi frenanti di fine pista come avviene per le “vie di fuga” negli autodromi di Formula Uno».
Avere un aeroporto funzionale faciliterebbe una ricaduta positiva per il turismo della Capitanata che, negli ultimi anni, non ha registrato il boom di presenze come il resto della regione. «Lo scalo di Foggia si trova in una posizione strategica per colmare il vuoto esistente tra gli aeroporti di Bari, Pescara e Napoli – afferma ancora Stilla – Non essendoci l’alta velocità ferroviaria, il Gino Lisa potrebbe consentire un collegamento per Milano con un’ora di volo anziché 10 di pullman o sette/otto ore di macchina».
Entro l’anno, la Regione Puglia dovrebbe quindi consegnare alle autorità competenti l’istanza di riqualificazione dello scalo per farlo diventare finalmente aeroporto di interesse nazionale, in modo che rientri nel piano Ten-T sugli aeroporti europei. La Capitanata comprende un bacino di utenza stimato in 1.333.000 abitanti, oltre al turismo balneare del Gargano e a quello religioso di San Giovanni Rotondo.