In California, due aeroporti distanti fra loro non più di 10 chilometri in linea d’aria (in macchina 50), separati dal Golden Bridge, si contendono lo stesso nome e si preannuncia una battaglia legale.
Si tratta degli scali di San Francisco Iternational Airport, nella città di San Francisco, e del Metropolitan Oakland International Airport, che si trova dall’altra parte della baia, situato a 7,4 chilometri dal centro finanziario di Oakland, che vorrebbe aggiungere al nome la dicitura “San Francisco”, diventando così San Francisco Bay Oakland International Airport, secondo quanto espresso dal voto unanime del consiglio dei commissari del Porto di Oakland che ha programmato una seconda votazione per l’approvazione finale il 9 maggio.
Una richiesta motivata dal fatto che, secondo i funzionari dell’aeroporto di Oakland, i viaggiatori che non hanno familiarità con la regione scelgono di arrivare al conosciuto aeroporto di San Francisco anche se la loro destinazione è più vicina all’aeroporto di Oakland, dall’altra parte del ponte. La modifica del nome in San Francisco Bay Oakland International Airport (che manterrà lo stesso codice Iata) cambierà la situazione.
«Stiamo difendendo Oakland e la East Bay – ha affermato la presidente della Commissione portuale Barbara Leslie in una dichiarazione dopo il voto, secondo quanto riporta Travel Weekly – Questo nome chiarirà che Oak è l’aeroporto principale più vicino a 4,1 milioni di persone, a tre laboratori nazionali, alla principale università pubblica del Paese e alla Wine Country della California. Una volta ottenuta l’approvazione finale il mese prossimo, lo staff procederà con la ridenominazione formale, collaborando anche con i vettori aerei, gli altri aeroporti e le agenzie locali per riflettere la modifica dei sistemi aeroportuali e delle compagnie aeree».
Naturalmente la possibile aggiunta di “San Francisco” da parte dell’Oakland International Airport ha suscitato una ferma opposizione da parte dei funzionari dello scalo “originale” di San Francisco, che, sostengono, rischia di confondere i viaggiatori, soprattutto quelli che arrivano dall’estero.
Ivar C. Satero, direttore dell’aeroporto internazionale di San Francisco, ha dichiarato di essere «profondamente preoccupato per la potenziale confusione e il disservizio dei clienti». Il procuratore della città di San Francisco, David Chiu, ha minacciato di citare in giudizio i funzionari di Oakland nel caso in cui portino avanti il progetto, sostenendo che violerebbe il marchio di fabbrica della città sul San Francisco International Airport.
A loro difesa, i dirigenti dello scalo di Oakland affermano che: «Ricerche di mercato e interviste con i vettori partner dello scalo hanno dimostrato che le nostre rotte non hanno ottenuto i risultati economici che avrebbero potuto ottenere a causa della scarsa consapevolezza sulla posizione geografica. Il tutto rende le compagnie riluttanti a sostenere le rotte o ad aggiungerne altre».
Ma non è solo questo, perché a pesare sulla scelta del cambiamento del nome è anche il periodo di crisi economica che sta vivendo la città vittima di una crescente criminalità che ha visto anche la squadra del cuore abbandonarla, gli Oakland Athletics, che militano nella Mayor League di baseball, e andranno a Las Vegas. Il tutto dopo che la città aveva già perduto la National Football League (Raiders), la Nba (Warriors) e anche la National Hockey league (Seals).