Un grido d’allarme, una denuncia dello stato di gravissima crisi in cui versa il Mice in Campania: il Convention Bureau Napoli ha emesso il suo bollettino per un settore in agonia, con il -52,4% di richieste nel primo trimestre 2020, il -94% nel secondo e prospettive nerissime per fine anno.
Il presidente del Cb Napoli, Giancarlo Carriero, spiega: «In Campania è permesso ancora lo svolgimento di convegni con posti limitati e in forma statica, ma manca fiducia e il sistema è al collasso. Il crollo del congressuale poteva essere preventivato in epoca di Covid-19. Ma i dati del primo semestre sono allarmanti oltre le aspettative».
«Lavoriamo costantemente per essere pronti quando si ritornerà alla normalità – dichiara la direttrice del Cb Napoli, Giovanna Lucherini – Nel frattempo abbiamo aggiornato i nostri soci con tutte le informative Covid-19 legate al nostro settore, fornendo anche documentazioni specifiche prodotte da Federcongressi&Eventi, che ringrazio per avermi nominata temporaneamente rappresentante regionale per i rapporti con le istituzioni locali. Vogliamo mantenere Napoli nelle prime posizioni della classifica delle destinazioni congressuali, non abbiamo mai abbassato la guardia e abbiamo costantemente coinvolto i nostri soci, che sono la linfa vitale di un Convention Bureau».
Si potrà realmente ripartire, spiega Carriero, «quando le riaperture saranno totali, quando i collegamenti riprenderanno a lavorare a pieno regime senza limitazioni territoriali e senza quarantene obbligatorie. Fino ad allora potremo lavorare solo nei limiti imposti dalla legge e confidare in un sostegno istituzionale indispensabile perché si possano evitare danni irreparabili come la chiusura di aziende o la perdita di posti di lavoro».