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L’allarme del Wttc: “Sbagliato discriminare chi non si vaccina”

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Vaccini sì, ma senza obbligo. E soprattutto c’è bisogno di più test in partenza. È questo in sintesi il punto di vista del World Travel and Tourism Council che si batte per la non discriminazione dei viaggiatori non vaccinati.

Il presidente e ceo, Gloria Guevara, ha infatti dichiarato: «Il Wttc appoggia e supporta i test alla partenza di tutti i viaggiatori per garantire che questi possano dimostrare di essere liberi da Covid-19, evitando così la diffusione e il contagio. Ma ci vorrà molto tempo per vaccinare la popolazione mondiale, in particolare quella dei Paesi meno avanzati, o di diverse fasce d’età, quindi non dovrebbero essere discriminati coloro che vogliono viaggiare ma che non è stato possibile vaccinare». Per Gloria Guevara il problema risiede nei lunghi tempi delle vaccinazioni di massa rispetto all’urgente necessità di far ripartire il settore.

«Solo una piccola percentuale di persone in tutto il mondo ha ricevuto il vaccino, mentre ce ne sono moltissime altre che non l’hanno fatto. Queste potrebbero viaggiare comunque mostrando un risultato negativo ai tamponi prima della partenza. Le generazioni X, Z e Millennials che sono meno vulnerabili al virus e non saranno vaccinate come priorità, dovrebbero essere in grado di viaggiare con la prova di un test Covid negativo».

È da tempo, infatti, che il Wttc si è fatto portavoce di una urgente ed effettiva implementazione globale di un regime di test rapidi ed economici riconosciuto a livello internazionale per far ripartire i viaggi internazionali», conclude Guevara.

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