by Gabriele Simmini | 29 Luglio 2020 7:00
Vigneti sulle pendici e frutteti giù in basso, a perdita d’occhio, ad abbracciare il Lago di Caldaro in una valle larga e pasciuta scottata dal sole di luglio. Poi d’improvviso, verso pranzo, si risveglia l’Ora, il vento caldo che dal Lago di Garda spira verso Nord entrando con forza negli anfratti montani, arrampicandosi sui pendii per dare fiato e freschezza alle uve in maturazione e nuova vitalità ai surfisti e alla barche adagiate tra le acque.
Qui, a pochi passi da Bolzano, lungo la strada del Vino, è facile sentirsi coccolati e stupiti in una terra a metà, dove le vette ruvide del Rosengarten spuntano timide dietro insospettabili mandorli, cipressi e palme, a segnare ancora una volta la sorpresa di questo avamposto mediterraneo alle porte del Tirolo. L’Alto Adige che non ti aspetti sembra un piccolo paradiso di relax e natura che sconfina nella proposta chic di lusso, dove anche l’hotel familiare ha cambiato volto e direzione rispetto alla tipica offerta di montagna. A Caldaro e Termeno, i due paesini che delimitano la zona del lago, la famiglia è quindi sinonimo d’innovazione e avanguardia, soprattutto nel turismo e proprio qui dove la stagione – complici le temperature miti – inizia ad aprile e finisce a novembre.
Gli ingredienti di base ci sono tutti: il lago balneabile più caldo delle Alpi (in agosto la temperatura dell’acqua raggiunge i 28 gradi) apprezzato anche da surfisti e velisti, percorsi di trekking tra boschi e ruscelli su entrambe le sponde, un gran canyon di arenaria e porfido dove osservare reperti preistorici come le orme dei dinosauri, una tradizione vitivinicola centenaria che avvolge tutta la valle.
Il resto lo ha fatto la cultura turistica allenata da tempo sul target estero (tedeschi e svizzeri su tutti) che ha disegnato splendidi percorsi cicloturistici, hotel di design e residenze private, servizi per sportivi e amanti del lusso, cantine che hanno puntato sulla qualità e la cooperazione tra piccoli proprietari per creare vini pregiati e ricercati, ristoranti che hanno osato innovare i sapori classici della montagna con il gusto raffinato della cucina italiana più apprezzata.
Il risultato è una vacanza di attività e di piacere che unisce gli spazi naturali e rilassanti della montagna alle temperature mediterranee. Tutto il panorama della zona avvolge il 4 stelle Haus am Hang, un rifugio di tranquillità sulle pendici del lago, perfetto punto di partenza per un’escursione verso la Gola Rastenbach o per una passeggiata in bici tra i vigneti della zona. Per raggiungere la Gola basta percorrere un cammino circolare di circa due ore tra alberi ricoperti di edera e piccoli ruscelli osservando tutta la valle dall’alto e attraversando ponticelli e passerelle in legno fino a raggiungere una cascata e le rovine della Basilica di San Pietro, la chiesa più antica di tutta la regione. L’Haus am Hang, struttura a conduzione familiare da tre generazioni, ha rinnovato tutte le sue camere nel segno del legno e della praticità degli spazi e offre una terrazza panoramica e una piscina, oltre alla possibilità di noleggiare e-bike o di usufruire della spiaggia privata sul lago.
Rive del lago che ospitano un gioiello d’architettura: il Seehotel Ambach, un albergo progettato nel 1973 da Othmar Barth che ha catturato lo spirito migliore degli anni Settanta, spingendo il giornale inglese The Guardian a nominare la struttura tra i cinque migliori hotel vista lago al mondo. Nell’albergo – di proprietà della famiglia di albergatori Ambach-Maran – convivono l’architettura moderna con spazi aperti sulla natura circostante ed elementi d’arredo originali e pezzi unici di designer come Vico Magistretti, Achille Castiglioni ed Emma Gismondi Schweinberger (fondatrice di Artemide). La suite 1973 è la stanza più prestigiosa nonché la residenza, fino a qualche anno fa, della sua creatrice Anna Ambach.
Dal lago si snodano sentieri e percorsi tra vigneti e alberi di mele che portano al paesino di Caldaro. Anche quei c’è una storia di innovazione familiare che, arrivata alla terza generazione, ha sviluppato il marchio Gius su tre realtà accomunate dal design e dal concetto di boutique: La Residenza, nove suite con spa privata che uniscono stile e privacy; La Diffusa, sette appartamenti dislocati nel centro cittadino dotati di tutti i comfort; e La NonnaGlück, iconico shop-cafè di abbigliamento che offre un ricco brunch tra torte della tradizione, frutta esotica e formaggi di malga. Per i suoi clienti giovani e in maggioranza nordeuropei la famiglia Gius ha anche ideato la formula “dinner-hopping” collaborando con una decina di ristoranti della zona.
Ultimo, ma non meno importante: nel paese di Termeno, dove ogni due anni si svolge un folkoristico carnevale – l’Egetmann Umzug – candidato a patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, la coppia Armin e Sabine porta avanti l’esperienza Ansitz Romani, un’antica residenza medievale che ora ospita un b&b e la Taberna Romani, un ristorante con ampio giardino che segue i dettami della cucina stagionale e dei prodotti locali reinventando la gastronomia della zona, la Bassa Atesina. Dopo le fatiche e i piaceri della giornata, qui si possono gustare le migliori selezioni di vini locali – Pinot Bianco, Riesling, Gewürztraminer o i rossi Schiava e Lagrein – in un ennesimo connubio tra carattere montano che strizza l’occhio allo spirito mediterraneo.
Weinexpedition, a Cortaccia tra trekking e degustazioni
Vigneti che si estendono a un’altitudine tra 220 e 900 metri – fatto singolare in Europa – a pochi chilometri da Caldaro. La cantina di Cortaccia (Kurtatsch) – cooperativa fondata nel 1900 con 190 aziende familiari – ha una produzione di vini (13 varietà) piccola ma di elevata qualità e ha sviluppato le Weinexpedition, escursioni di trekking facile con degustazioni accompagnate da guida professionale.
Il servizo dedicato ai gruppi (minimo 7 persone) per agenzie e t.o. è prenotabile attraverso Idm Alto Adige.
Source URL: https://www.lagenziadiviaggimag.it/lalto-adige-piu-chic-a-caldaro-tra-vigneti-e-hotel-di-design/
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