by Andrea Lovelock | 26 Settembre 2023 11:30
Prove tecniche di transizione turistica. La sfida è lanciata dall’Alto Adige e il primo step si è compiuto con la presentazione di Beam, acronimo di be ambicious, sii ambizioso, evento che si terrà poi a giugno 2024. Un’anteprima, svoltasi presso lo spazio eventi della FieraMesse H1 di Bolzano, ha avuto lo scopo di illustrare soluzioni innovative per l’industria dell’ospitalità e suggerimenti di un nuovo format per le destinazioni turistiche altoatesine. Davanti a una platea di circa 100 “gamechanger e changemaker” del settore dell’ospitalità, relatori di spicco del destination marketing, dell’alimentazione, della viticoltura, provenienti da diversi Paesi europei, hanno condiviso le loro esperienze, illustrato teorie e condiviso suggerimenti per innovare, non solo nell’offerta turistica ma anche nell’agricoltura, nel food service, nella gastronomia.
Tra gli interventi più stimolanti su tendenze e input visionari per la trasformazione del settore – seguendo il motto scelto dagli organizzatori dell’evento: “Let’s change the world through hospitality” – da menzionare quello di Martin Raymond, fondatore del Future Laboratory a Londra e consulente di prestigiosi brand, che ha evidenziato come «oggi il benessere psicofisico è una declinazione imprescindibile per tutti i turisti; inoltre secondo lo studio di Lsn Global, il 66% dei consumer turistici ha ammesso che il Covid ha influito sulla salute mentale e ora si lega il bisogno di viaggiare allo star bene anche nell’alimentazione, introducendo nel mercato il neologismo del nutri-travel». «Da qui – ha aggiunto – l’imperativo per i gestori dell’offerta turistica di lavorare su esperienze e relazioni sociali per arricchire la vacanza degli ospiti. Non a caso, il successo planetario di Airbnb risiede proprio nell’interazione tra chi ospita e chi viene ospitato. Declinazioni che hanno contaminato anche il segmento del “bleisure”, i businessmen, che oggi nel mondo costituisce un target del valore di almeno 550 miliardi di euro».
Leggi anche “Turismo, l’Alto Adige lancia il marchio di sostenibilità e dà lezione all’Europa”[1]
Un altro passaggio obbligato riguarda le destinazioni che si devono innovare, adeguare l’offerta a questi cambiamenti della domanda: su questo tema si è soffermata la giovane consulente danese Signe Jungersted, che ha lavorato sulla nuova immagine turistica di Copenhagen e di altre località europee. «Le destinazioni – ha spiegato – devono saper allestire un’offerta sempre più diversificata, coinvolgendo anche altri settori come l’agricoltura, l’artigianato, la viticoltura e utilizzare la tecnologia, come ad esempio i Qr-code per guidare, orientare e informare gli ospiti in modo che gli attori dell’offerta siano “facilitatori” per i prodotti e servizi turistici del territorio. Altro punto-chiave è far diventare i turisti dei “residenti temporanei”, agevolandoli anche nella mobilità nei servizi, con un’interazione continua».
A completare il panel di Beam testimonianze come quella di Roberta Ceretto, dell’omonima azienda vinicola piemontese che investe nell’arte fruibile dai suoi ospiti. Soddisfatto Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano: «Con questi contributi di idee è possibile plasmare l’industria dell’ospitalità in modo nuovo e diverso sfruttando appieno questa neonata piattaforma di networking».
L’Alto Adige, che ora cerca innovative modalità per consolidare il proprio brand turistico, può già contare su molteplici asset, ben abbinati alle varie stagioni: dalle attività di scialpinismo, biathlon, pattinaggio e mercatini di Natale in autunno-inverno a quelle legate alla primavera-estate come wellness, bike, escursioni, osterie, feste e sagre, visite a chiese, abbazie, fortezze e castelli.
Per comprendere la valenza turistica di questo territorio possono bastare alcuni numeri: 1.200 km di piste, 5.000 masi, 211 bande musicali che si esibiscono tutto l’anno nelle varie località. E ancora: 15 gruppi di alimenti che si fregiano del marchio “Qualità Alto Adige” che ne certifica l’origine, come vino, formaggi, speck e mele, e 27 stelle Michelin che fanno dell’Alto Adige l’area italiana con la maggior concentrazione di ristoranti stellati. Infine, 7 parchi naturali e un parco nazionale.
Source URL: https://www.lagenziadiviaggimag.it/lalto-adige-riparte-da-beam-appuntamento-a-giugno-2024/
Copyright ©2024 L'Agenzia di Viaggi Magazine unless otherwise noted.