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L’Alto Adige riparte dalle vacanze attive

Alto Adige

L’Alto Adige riapre e riparte. Dall’11 maggio la legge provinciale ha consentito l’apertura di bar, ristoranti, gelaterie, musei; il 25 maggio riapriranno le strutture ricettive e gli impianti di risalita di una destinazione particolarmente adatta per vacanze che rispondano alle attuali necessità di distanziamento sociale. Nel mezzo è ripartita la formazione, con il webinar dedicato ai professionisti del turismo “Alto Adige da vivere” lo scorso 13 maggio su Travel ID, la community de L’Agenzia di Viaggi Magazine, condotto da Lorena Ruaz, responsabile di mercato per operatori turistici dall’Italia, Germania, Austria, Svizzera e Mice di Idm Alto Adige. Secondo appuntamento online il 18 giugno.

Al momento la promozione turistica si concentra sul mercato italiano. «Punti di forza sono le vacanze attive, l’aria pulita, la montagna con le Dolomiti patrimonio Unesco, la natura – spiega Ruaz – E poi l’incontro tra culture: tradizioni e lingua tedesca convivono con la tradizione italiana e mediterranea». Inoltre ci sono attività per tutti: da aree in montagna accessibili che permettono di arrivare con la carrozzina fin sotto le cime, a scalate e trekking. Anche in bici, si va dalle passeggiate in piano nelle vallate ai tragitti mountain bike. Tante le strutture ricettive, a partire dai masi. Per non parlare delle Spa, «parte della nostra cultura contadina, con i bagni termali che nel passato erano pubblici».

Altra eccellenza è l’enogastronomia, data dalla commistione tra la cucina contadina tedesca e quella italiana di varie regioni. «Poi i prodotti a marchio dop: mele, speck, latte, yogurt – aggiunge – C’è la possibilità di degustare dal produttore a km 0. Infine, negli ultimi 30-40 anni ci siamo specializzati nella produzione di vini bianchi ad alto tasso di acidità. Con le notti molto fredde anche d’estate e le giornate che arrivano a 38° C a Bolzano ad agosto, lo zucchero nell’uva si riduce. Ma ci sono versioni dolci come il Gewürztraminer. Il bianco è una nostra particolarità, in una regione lontana dal pesce e dal mare». Di rilievo l’offerta culturale, dalla mummia Ötzi, ritrovata in val Senales, ai musei sulla montagna dell’alpinista Rainold Messner.

Oggi più che mai l’Alto Adige è adatto all’estate “a distanza” che si prospetta. «Solo il 6% del territorio è popolato – dice Ruaz – Paesini sparsi, ben serviti e collegati. Non si rischiano code, c’è una rete di 15mila km per le camminate. Volendo si evita il contatto con altre persone. Il 98% degli alberghi è a conduzione familiare e gli agriturismi offrono tra due e quattro unità abitative, appartamentini autonomi».

Se il primo webinar si è concentrato sulle attività nell’immediato – estive e autunnali – nel secondo si andrà verso l’inverno. Con attività per sciatori e non, mercatini di Natale, strutture wellness e Spa, primavera 2021 in montagna.

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