by Gabriele Simmini | 19 Novembre 2019 13:08
Cuba non conosce crisi sul mercato italiano, sopratutto quella che lavora con gli itinerari su misura. Non solo spiagge, quindi, e nemmeno crociere (visto il ban imposto da Donald Trump che ha di fatto bloccato anche i flussi turistici italiani in partenza via mare da Miami, ndr), ma tanta cultura, gastronomia, architettura e naturaleza cubana.
Ne è convinta Claudia Torres, amministratore delegato di Havanatur Italia, t.o. specializzato sulla Isla Grande che opera nel nostro Paese da 22 anni, che ha incontrato le agenzie a Roma per una serata all’insegna dello spirito e della gastronomia cubana.
«Siamo specialisti del tailor made su Cuba ed il nostro prodotto di punta che non delude mai le agenzie. Le nostre proposte più richieste sono infatti quelle legate al fly&drive, ai tour per conoscere l’entroterra e le bellissime città, gli itinerari a tema, i patrimoni Unesco e gli eventi: dai festeggiamenti per i 500 ani de L’Avana al Festival dei Caraibi di Santiago fino al Primo maggio», sottolinea la manager cubana.
I prodotti di Havanatur, peraltro, si possono vendere in combinazione proprio con chi sceglie le vacanze mare ai Caraibi. «Con lo sviluppo della nostra piattaforma dedicata al trade ogni agenzia può scegliere di costruire in autonomia un’offerta con voli, hotel, esperienze e soggiorni anche nelle casas particulares – rilancia la manager – ma la leggera flessione di inizio anno è stata recuperata nel secondo semestre. Natale e Capodanno stanno andando molto bene, ma la crescita maggiore la stiamo registrando per il mese di febbraio, periodo perfetto per i Gruppi. In Italia, Lombardia e Veneto sono le regioni che stanno facendo da traino per le prenotazioni».
Nessun timore, quindi, rispetto alle restrizioni imposte dall’amministrazione Usa. «Il mercato italiano è maturo e consolidato. L’impatto è avvenuto su altri prodotti, tipo le crociere, che noi non trattiamo», conclude la Torres.
A ben vedere, invece, il blocco economico da parte degli Usa a Cuba ha causato un calo delle occupazioni alberghiere, soprattutto a L’Avana, ma questa non è un cattiva notizia per il mercato italiano. Con le aperture della precedente amministrazione Obama, infatti, i flussi turistici statunitensi avevo aumentato le tariffe medie su tutta l’Isola e contratto le disponibilità per il mercato europeo. Adesso, invece, un effetto calmierante sta riportando in alto le prenotazioni del vecchio continente, Italia in primis. E il tailor made di Havanatur scommette anche su questa opportunità.
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