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L’anno degli aeroporti:
viaggio negli hub del futuro

Il 2019 sarà ricordato come l’anno delle inaugurazioni di grandi e piccoli ma strategici aeroporti per soddisfare una domanda aerea che entro il 2035 toccherà – secondo Iata – gli 8,2 miliardi di viaggi aerei. Almeno sette scali che, entro la fine dell’anno, apriranno i loro gate nei vari angoli del mondo.

CINA
Partiamo dal nuovo Daxing Airport di Pechino, lo scalo firmato Zaha Hadid che dovrebbe aprire tra giugno e settembre, collocandosi in cima alla classifica degli aeroporti più grandi del mondo. Dagli iniziali 45 milioni di passeggeri punterà ad avere un traffico superiore ai 72 milioni di persone nel 2025.
L’infrastruttura costata circa 12 miliardi di dollari è stata commissionata dal presidente Xi Jinping nel 2014 per alleggerire l’Aeroporto Internazionale di Pechino Capital. Con sette piste, sarà l’hub di riferimento delle compagnie aeree domestiche Eastern Airlines e China Southern Airlines. Lo scalo, situato nella regione di Hebei, sarà collegato a un’autostrada e una rete ferroviaria ad alta velocità per raggiungere velocemente Pechino.
Secondo la Civil Aviation Administration of China, il gigante asiatico gestirà entro il 2020 circa 720 milioni di passeggeri, data entro cui è prevista la costruzione o l’espansione di 74 aeroporti. Guardando ancora più in là, entro il 2035 in Cina verranno messi in piedi 216 nuovi scali, per un totale di 450 infrastrutture aeree.

VIETNAM
Sempre in Asia, è stato inaugurato all’inizio dell’anno in Vietnam il Van Don International Airport, situato a 50 km dalla baia di Ha Long, nella provincia di Quang Ninh. Lo scalo è costato circa 260 milioni di euro e rappresenta il primo aeroporto privato del Paese, frutto di una diversificazione di investimenti voluta dal governo comunista. Le due piste operative, che diventeranno cinque entro il 2030, possono già garantire un movimento di circa 2,5 milioni di passeggeri. Il Van Don diventerà l’hub di riferimento per le compagnie domestiche Vietnam Airlines e Viet Jet Air per i collegamenti nel sud-est asiatico.

ISRAELE
In Israele è operativo da quest’anno il Ramon Airport, una moderna struttura in pieno deserto del Negev, a 18 km da Eilat, sul Mar Rosso. La struttura costata 500 milioni di dollari intende fungere da alternativa all’hub di Tel Aviv, principale scalo del Paese. Lo scalo prende il nome di Ilan Ramon, il primo astronauta israeliano, ed  è stato progettato per resistere a temperature record, fino a 46 gradi. La sua capacità è per ora di 2 milioni di passeggeri l’anno, ma potrà accoglierne fino a 4,2 milioni entro il 2030.

TURCHIA
Entro l’autunno di quest’anno, sarà completata l’operatività del nuovo Istanbul Airport in Turchia (situato a 35 km dal centro città) con il trasferimento di tutti i voli gestiti dai due scali Atatürk e Sabiha Gokcen. Ritardi e rallentamenti strutturali ne hanno posticipato l’apertura prima prevista nel 2018 e poi slittata ai primi di aprile di quest’anno con il passaggio nel nuovo scalo dei voli Turkish Airlines. Con una capacità iniziale di 90 milioni di persone, a pieno regime l’aeroporto sarà in grado di gestire un movimento di 200 milioni di passeggeri l’anno.
Al termine del suo percorso di evoluzione, il nuovo scalo turco avrà a disposizione sei piste e assicurerà collegamenti aerei per 350 destinazioni del mondo. «Come principale hub di scambio tra Asia, Europa e Medio Oriente, avvicineremo i diversi Paesi del mondo», ha dichiarato Kadri Samsunlu, chief executive officer di Iga Airport Operations, la società che si è occupata dal 2013 della costruzione dell’infrastruttura.

USA
Al di là dell’oceano, un’attesa inaugurazione è quella del Louis Amstrong Airport di New Orleans, prevista a fine maggio. Costato 1,2 miliardi di euro, il terminal è dotato di 35 gate e un sistema di check-point sicurezza con accesso rapido ai controlli. Lo scalo sarà base operativa per 21 compagnie con un movimento medio annuo di oltre 13 milioni di passeggeri.
Sempre negli States, poi, proseguiranno i lavori di ammodernamento del La Guardia Airport di New York, tra gli scali finora più caotici e stressanti degli Usa. Sono previsti interventi di ristrutturazione per 8 miliardi di euro, parte dei quali già completati con l’apertura alla fine dello scorso anno del nuovissimo Terminal B.

REGNO UNITO
Entro luglio, nel Regno Unito, verrà aperto il Carlisle Lake District Airport, destinato al traffico regionale per Londra, Dublino e Belfast. Il piccolo ma strategico scalo punta a soddisfare la domanda turistica della Cumbria, contea del nord-ovest dell’Inghilterra che ospita il Lake District National Park. Quest’area, tra le più belle del Regno Unito, è stata visitata lo scorso anno da 47 milioni di persone, prevalentemente traffico domestico, generando un giro d’affari di quasi 3,5 miliardi di euro.

SPAGNA
Altro scalo europeo strategico inaugurato a fine gennaio di quest’anno è il Corvera Airport in Spagna costato 500 milioni di euro, ben collegato alla rete autostradale che unisce Murcia a Cartagena. Hub della regione della Murcia, ha una vocazione prettamente turistica e dispone di 24 desk check in, di cui sei per l’area non-Schengen, in un’area di 37mila mq. Al momento vi operano nove compagnie per un totale di oltre 130 voli settimanali che nella stagione estiva crescono del 40%.

SINGAPORE
Sul podio di Skytrax come miglior aeroporto del mondo, il Changi di Singapore ha inaugurato ad aprile una nuova fantasmagorica area: il Jewel Changi Airport costato 1,25 miliardi di dollari.
Con 280 negozi suddivisi su 10 piani, la struttura vanta al suo interno una foresta pluviale e la Rain Vortex, la cascata indoor alta 40 metri più grande del pianeta. Il nuovo edificio tutto vetri e acciaio ha un’estensione di oltre 130mila metri quadrati ed è il nuovo hub centrale che collega i tre terminal dell’aeroporto, con una capacità di oltre 70 milioni di passeggeri l’anno.

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