by Redazione | 28 Ottobre 2020 10:45
Crisi nera per gli aeroporti italiani, che dopo una timidissima ripresa nei mesi estivi, chiudono il mese di settembre con soli 5.738.268 passeggeri, il 69,7% in meno rispetto al 2019, cifre che riportano il settore indietro di 25 anni, ai livelli registrati nel 1995.
In particolare, secondo il report di Assaeroporti, il dato relativo ai voli Extra Ue registra un calo del 91% riconducibile soprattutto alle quarantene e alle restrizioni imposte dai singoli stati ai viaggi aerei. Altrettanto marcata la contrazione del traffico europeo, pari al -78%, mentre più contenuta, ma comunque significativa, quella dei voli nazionali, al -46%. Numeri in discesa anche per i movimenti e il cargo aereo, che si attestano rispettivamente a -50% e -23,4%, sempre rispetto a settembre 2019.
A fronte di questi dati, Assaeroporti stima che l’anno potrebbe chiudersi con 58 milioni di passeggeri, il 70% in meno rispetto ai 193 milioni registrati lo scorso anno e con una contrazione del fatturato per i gestori aeroportuali pari a 2 miliardi di euro.
«I dati sono drammatici – sottolinea Fabrizio Palenzona, presidente di Assaeroporti – Gli aeroporti stanno affrontando una difficilissima crisi finanziaria e senza immediati interventi di sostegno diretto sono a rischio migliaia di posti di lavoro e la realizzazione di investimenti e progetti di modernizzazione e sviluppo. Senza un piano di rilancio il comparto rischia di non risollevarsi con gravissime conseguenze per cittadini e imprese. Il governo non deve abbandonare il sistema aeroportuale ».
Lo scenario, critico, emerge anche dai dati relativi al periodo marzo-settembre 2020: dal lockdown ad oggi il sistema aeroportuale nazionale ha perso l’83% dei passeggeri, il 68% dei movimenti aerei e il 33% delle merci. I dati di Assaeroporti evidenziano, inoltre, la sempre minore propensione al viaggio e al turismo e una ripresa del traffico aereo sui livelli pre-Covid, non prima del 2024-2025, secondo le ultime proiezioni formulate da Aci Europe.
«È necessario che il governo sostenga gli aeroporti attraverso l’istituzione di un apposito Fondo, con una dotazione di almeno 800 milioni di euro, a compensazione dei danni subiti dai gestori. Un Fondo analogo a quello già approvato dalla Commissione europea in favore degli aeroporti tedeschi che deve assolutamente rientrare nella Legge di Bilancio – conclude Palenzona – Sono indispensabili anche specifiche misure in materia di ammortizzatori sociali che prevedano la proroga della Cigs senza soluzione di continuità per ulteriori 12 mesi. Dobbiamo consentire agli aeroporti di tutelari i livelli occupazionali e salvaguardare gli investimenti».
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