by Adriana De Santis | 9 Novembre 2022 12:56
“Benvenuti in Arabia, un viaggio alla scoperta di antichi tesori mai visti prima”. Questo il tema dell’affollato incontro organizzato dal t.o. Shiruq e Archeo in occasione degli eventi trade del Saudi Hub, organizzato a Milano dal 3 al 5 novembre da Saudi Tourism Authority, altrimenti noto come Visit Saudi.
Shiruq è appena all’inizio della programmazione, che va da fine ottobre a fine marzo. «La destinazione, totalmente inaspettata, darà grandi soddisfazioni e per il 2023 pensiamo di contare tranquillamente un centinaio di passeggeri – scommette Francesca Lorusso, direttore del tour operator milanese nato da un anno ma forte di 20 anni di esperienza nel turismo culturale del team fondatore – Il viaggiatore che ha budget si sentirà pioniere, tra i primi a vedere il cambiamento di un periodo storico. È una destinazione autentica, genuina, si è in pochi a girarla, nell’immensità di spazi e silenzio».
Il primo gruppo parte oggi, mercoledì, per un viaggio di 11 giorni nel sud paesaggistico e culturale dell’Arabia verde. Da Riyahd a Jeddah attraverserà deserto, montagne e mare, tra grattacieli, antiche fortezze e rovine dei primi insediamenti. Il 20 novembre parte una versione più corta, sempre per un massimo di 12 persone: 8 giorni, da Medina a Jeddah, tra valli desertiche, siti di arte rupestre, oasi verdeggianti e wadi di piccoli corsi d’acqua. L’hanno pensata come proposta più accessibile, visti gli alti costi della destinazione, ma sempre affascinante per gli scenari del tour e stanno anche aprendo date per Natale e Capodanno.
Le strutture, tra 4 e 5 stelle, si combinano con un volato diretto con la compagnia di bandiera Saudia, via stop over con Qatar Airways, Gulf Air e Turkish Airlines. Fra i 13 aeroporti internazionali del paese, Riyahd, Damman e Jeddah sono il riferimento per il traffico italiano a medio raggio, che li raggiunge in circa 5 ore di volo.
Appassionato il talk di Alessandro Fumagalli, archeologo e divulgatore culturale di Shiruq alla presentazione della 12esima nazione più grande al mondo, al centro delle vie carovaniere e dell’incenso. Racconti del deserto rigoglioso di vegetazione a Nord, delle tombe nelle rocce di Dedan, della meraviglia inesplorata da anni di AlUla, con recente inaugurazione del Banyan Tree.
Ancora: i vergini 1.800 km di costa sul Mar Rosso, con sviluppo dei progetti The Red Sea e Amaala, due destinazioni turistiche di lusso e rigenerative.
E, nel Paese che per primo ha addomesticato il cammello proprio per via delle carovane, il sito di Qaryat Al Faw, risalente al 1 secolo a.C., per lungo tempo dimenticato. Questa capitale del regno arabo dei Kinda costituiva allora una tappa lungo la Via dell’incenso tra l’antico Yemen e il resto della Penisola araba, sul bordo del Rub al Khali, il secondo più grande deserto di sabbia del mondo.
«Già nell’Ottocento visitatori scoprivano le dune alte 300 metri del Rub al Khali, ovvero “Il quarto vuoto” (quarta parte dopo cielo, terra e mare), il deserto a Sud dell’Arabia, ancora oggi uno dei meno esplorati – rincara Andreas Steiner, direttore di Archeo – Poi c’è quello di Sinai e Giordania a nord, e a sud, tra montagne e valli, anche l’Arabia felix, sull’Oceano Indiano. Insomma, l’Arabia è il paese del deserto per eccellenza».
Racchiusa tra il Mar Rosso e il Golfo Arabico, la destinazione è fortemente sognata dagli appassionati di storia per il suo patrimonio archeologico, ma ancora poco esplorata dai viaggiatori. «È anche un mix di tante culture, lo spirito festoso dell’hafawah, l’accoglienza saudita, e l’abaya, il raffinato velo delle donne, non è obbligatorio», sottolinea Alberto Truffa, market manager di Saudi Tourism Authority, inaugurato a giugno 2020 come ente responsabile della promozione globale dell’Arabia Saudita.
Aperto nel 2019 al turismo internazionale, con obiettivo della Vision 2030 a oltre 100 milioni di visitatori, il Paese ha generato nel 2021 una forte crescita commerciale in Italia attraverso partnership strategiche, tra cui trenta nuovi tour operator con focus su Riyadh, Jeddah e AlUla.
I turisti provenienti da49 Paesi ammissibili, tra cui l’Italia[1], possono richiedere il visto turistico online attraverso la piattaforma eVisa prima del viaggio, oppure all’arrivo in Arabia attraverso gli uffici visti del Dipartimento dell’Immigrazione.
Source URL: https://www.lagenziadiviaggimag.it/larabia-saudita-di-shiruq-lorusso-viaggi-per-pionieri-culturali/
Copyright ©2024 L'Agenzia di Viaggi Magazine unless otherwise noted.