L’Arabia Saudita sgancia 700 miliardi per imporsi nel turismo
Un investimento strabiliante di 700 miliardi di euro per proseguire la scalata al trono del travel mondiale. L’Arabia Saudita rilancia in modo pesante al tavolo del turismo, con l’intenzione di imprimere massimo impulso a un settore che marcia a pieno regime verso la Vision 2030, di fatto, già superata. Annunciata nel 2016 dal principe Mohammed bin Salman, infatti, prevedeva l’accoglienza di 100 milioni di turisti entro quella data, ma l’obiettivo è stato centrato con sette anni di anticipo e l’asticella è stata alzata a 150 milioni.
Il piano presentato dal ministro del Turismo saudita, Ahmed Al-Khateeb – Tourism Investment Enabler Program (Tiep) – ruota intorno a due focus principali:
–42.000 nuove camere d’albergo e 120.000 posti di lavoro, tanto che Il fulcro del progetto è l’Hospitality Investment Enablers, che punta a incrementare la capacità ricettiva di alcune destinazioni turistiche, diversificando l’offerta del Regno.
-catalizzare gli investimenti privati nei siti turistici principali sauditi fino a 42 miliardi di Sar (oltre 10 miliardi di euro) e generare un aumento del Pil annuale stimato a 16 miliardi di Sar (4 miliardi di euro) entro l’ormai celebre 2030.
Tra i fattori chiave dell’Hospitality Investment Enablers la semplificazione dell’accesso ai terreni di proprietà del governo a condizioni favorevoli, lo snellimento dei processi di sviluppo dei progetti e la riduzione delle barriere all’ingresso nel mercato.
Nel complesso, nel paniere del Tiep trovano posto riforme per regolamentare le licenze turistiche, in modo tale da snellire i piani d’investimento, riducendo di circa il 22% le tasse governative annuali e con l’intento di abbassarle ulteriormente a breve. Inoltre, debutterà il Tourism Investment One Stop Shop, in collaborazione con il Saudi Business Center: si tratta di uno sportello unico che fungerà da riferimento a tutti i servizi del comparto turistico, supportando gli investitori, oltre all’integrazione di servizi online ed esperienze digitali.
La partenza è stata esplosiva, sottolinea ministro Ahmed Al-Khateeb, che mette i punto esclamativo: «Nel 2023, abbiamo registrato un aumento del 390% della domanda di licenze per attività turistiche e questo è solo l’inizio. Grazie al continuo investimento sul potenziale del nostro Paese, nei prossimi 10 anni l’Arabia Saudita – Regina all’Atm di Dubai – sarà il primo investitore al mondo in questo settore. Offriamo al mondo una grande ricchezza di cultura e di esperienze e il settore turistico è un motore fondamentale per la diversificazione dconomica».
L’espansione saudita comprende anche l’apertura al mare, con il maxi progetto per il Mar Rosso: ingredienti fondamentali lusso ed ecoturismo, per attirare visitatori sulla costa della provincia di Tabuk, in particolare tra le città di Umluj e Al-Wajh. Portato avanti dalla Red Sea Development Company nel nord del Mar Rosso, il programma include 90 isole al largo incontaminate tra le due città, oltre ad alberghi, porti turistici, centro ricreativi e un aeroporto internazionale.
Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004
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