Last minute, il nemico del turismo
organizzato è tornato
Il last minute colpisce ancora. Il grande classico delle estati anni Novanta (e oltre) torna di prepotenza a bussare alla porta del turismo organizzato, in special modo nel segmento Mare Italia con un agosto pieno zeppo di super sconti e prenotazioni dell’ultimo secondo.
Infatti, mentre agenzie di viaggi e tour operator “combattono” con l’invenduto non previsto del mese di alta stagione per eccellenza, di riflesso calano i prezzi di traghetti e aerei e in particolare quelli sulla gettonatissima (e spesso cara) Sardegna. La sintesi? La fa Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna e vicepresidente nazionale: «Molti tour operator hanno giocato d’azzardo e la scelta non ha pagato, così oggi si trovano a fare un’offerta dopo l’altra e il risultato è che c’è almeno il 30% di invenduto sul Mare Italia. Anzi, la Sardegna ha quote anche più alte».
«Sia chiaro – precisa Manca – la stagione resta comunque positiva. I numeri totali non sono negativi, ma non c’è quel boom che era stato pronosticato: nessuna progressione rispetto allo scorso anno, piuttosto una contrazione specie in confronto a luglio e agosto 2022. Soprattutto, pensavamo a questi due mesi con gli italiani più avanti e invece gli italiani sono indietro soprattutto a causa dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi. Quindi c’è un trend su vacanze più corte, sul last minute e sullo spendere di meno».
LAST MINUTE? «A QUESTI LIVELLI NON SI VEDEVA DA ANNI»
L’“assassino”, però, non è il last minute in sé, bensì «la mancata programmazione – rincara Paolo Manca – Di certo il last minute non aiuta, si tratta di un fenomeno che è sempre stato gestito, ma a questi livelli erano anni che non lo vedevamo. Oggi, infatti, stiamo registrando un last minute estremo, quasi un last second sulle prenotazioni e questo determina il rischio di una schizofrenia tariffaria, con situazioni in cui per lo stesso prodotto e nello stesso periodo vengano pagate tariffe diverse. Va detto, non è un bene né per i clienti, né per gli operatori, che anche a parità di flussi in arrivo non raggiungono gli stessi risultati economici. Chiariamo: di solito arrivare in extremis significava pagare di più. Ma se chi ha prenotato a marzo paga 10 e chi arriva alla fine paga 8, quello di marzo non ci sta e pretende lo sconto. Così però si perde tutta la coerenza tariffaria, che è un valore importante».
Coerenza tariffaria che fa il paio con professionalità – da sempre asso nella manica delle agenzie – e che aiuta il comparto a reggere e a difendere poi la destinazione Italia anche dalla concorrenza.
Di recente, a lanciare l’allarme è stato anche lo specialista delle estati italiane Ota Viaggi, con il suo direttore commerciale Massimo Diana: «Da gennaio a marzo il comparto ha fatto numeri incredibili in termini di prenotazioni, chiaramente trainate dall’early booking. Numeri che non abbiamo mai visto e che hanno portato a facile euforia e a una visione un po’ distorta, peccando così di programmazione. Una vera e prevedibile bolla di sapone, che dopo aver piazzato giugno e luglio e sostanzialmente anche settembre ci fa ritrovare a fare i conti con la sofferenza del mese di agosto, dove affrontiamo una situazione diametralmente opposta e fatta in sostanza di svendita».
TRASPORTI, SI SVENDE
E infatti, ora in posti come la Sardegna ci sono prezzi decisamente interessanti. «È evidente che anche i mezzi di trasporto non hanno avuto quei livelli di riempimento auspicati. Anche il noleggio delle auto ha dei costi decisamente inferiori», conclude Manca.
E allora vediamoli questi prezzi stracciati di traghetti e aerei, low cost per necessità. Stando a quanto scrive La Repubblica, un biglietto Civitavecchia-Olbia per una famiglia di quattro persone, con macchina, acquistato a giugno per la prima settimana di agosto avrebbe comportato una spesa di circa 1.200 euro tra andata e ritorno. Ora costa 700 euro, con un risparmio di 500 euro.
Significativo anche il calo dei prezzi dei voli. Sempre con il parametro di due adulti e due ragazzi, oggi per un Roma-Olbia si spenderebbe tra i 350 e 450 euro, tra i 400 e i 650 euro su Cagliari e tra i 620 e i 780 euro su Alghero. A giugno, per le stesse tratte, i costi sarebbero stati, rispettivamente, di 850 euro, tra 550 e i 750 euro e circa 900 euro.
Così, la formula degli sconti last minute nel travel sembra essere tornata, in barba ai decenni che ci erano voluti per scardinarla. L’auspicio è che sia solo un fenomeno transitorio, frutto di una schizofrenia post Covid da cui il mercato già il prossimo anno guarirà.
Fabrizio Condò e Giulia Di Camillo