by Giorgio Maggi | 21 Maggio 2019 13:19
È morto il 20 maggio, all’età di 70 anni, l’ex pilota austriaco Niki Lauda, leggenda della Formula 1 e fondatore nel corso della sua vita di tre compagnie aeree. Nato a Vienna il 22 febbraio del 1949, Lauda vinse tre titoli mondiali come pilota di F1, ma la sua passione per i motori («Mio nonno era un banchiere, mio padre pure, e io a 15 anni volevo solo una cosa: sbancare la Formula Uno», amava ripetere) non era l’unica: già prima di correre l’ultimo Gp nel 1985, il pilota di McLaren e Ferrari aveva fondato una sua compagnia acquisendo per 5 milioni di scellini austriaci la licenza per i voli charter di Alpair Vienna.
Ottenuta a metà anni Ottanta la possibilità di effettuare voli di linea, era così iniziata la battaglia contro il monopolio di Austrian Airlines sui collegamenti di lungo raggio da Vienna; a partire dal primo volo per Hong Kong, effettuato il 7 maggio 1988, a cui negli anni successivi si erano aggiunti i collegamenti con Australia, Brasile, Stati Uniti. In pochi anni la flotta aumentò, così come il numero di passeggeri trasportati, passati da poco più di 95 mila, a quasi 240mila nel giro di due soli anni, per arrivare a un milione e mezzo un decennio più tardi.
DA LUFTHANSA A RYANAIR. La compagnia – gestita in prima persona da Lauda, che non disdegnava di tanto in tanto mettersi al comando dei propri aeromobili – aveva poi aperto una serie di collegamenti di linea anche in Europa, iniziando una collaborazione con Lufthansa che, tra le altre cose, aveva portato all’apertura di un secondo hub europeo, a Milano-Malpensa (dove operava Lauda Air Italia, poi acquisita da I Viaggi del Ventaglio). Risalgono invece al 2000 i primi passi verso la trasformazione di Lauda Air in un vettore puramente charter, prima di venire assorbito completamente da Austrian Airlines nel 2012.
Niki Lauda, però, non era più al comando delle sue aziende da tempo, tanto che già dal 2003 aveva acquisito una nuova licenza aerea per fondare Niki (poi divenuta Fly Niki), che con una flotta di 30 aerei divenne presto una sussidiaria di airberlin, prima di rimanere travolta dal collasso della capofila.
Ma ancora una volta l’ex-campione di Formula 1 non si era perso d’animo e, dopo avere acquisito la licenza di Amira Air (fondata nel 2004), l’aveva ribattezzata Laudamotion, vincendo al contempo la gara nei confronti del gruppo Iag per riappropriarsi della vecchia Niki. Attiva da marzo 2018, l’ultima creatura del pilota austriaco aveva poi visto l’ingresso di Ryanair, intenzionata con il tempo a salire al 75% del capitale.
IL SALUTO DI O’LEARY. E proprio l’ultimo partner d’affari, Michael O’Leary, ha scritto una lettera per ricordare l’ex-pilota di Formula 1. “Niki era un imprenditore eccezionale e coraggioso, il suo spirito grintoso ha ispirato milioni di persone. Siamo devastati dalla sua prematura scomparsa, ma il suo spirito e la sua impronta vivranno in Laudamotion, che porta con orgoglio il suo nome e il suo slancio imprenditoriale […] Lo spirito di Niki e la sua eredità vivranno per sempre. Niki e la sua famiglia sono nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere oggi. Possa riposare in pace”, ha scritto il ceo di Ryanair.
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