by Redazione | 4 Gennaio 2019 8:23
Quasi raddoppiati negli ultimi due anni (+46%) i viaggi del segmento bleisure, ovvero il mix di turismo leisure e business che genera pacchetti incentive, nei paesi dell’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa). È il rilevamento di una ricerca Sap Concur Travel and Expense che in tale ambito ha evidenziato uno dei più alti indici di incremento per il turismo organizzato – indicando anche in Tel Aviv, Londra, Parigi, Dubai e Francoforte – le destinazioni preferite dai viaggiatori.
In tale definizione, stabilita da Sap Concur, rientrano tutti quei viaggi di lavoro che includono almeno un pernottamento nella notte del sabato. Questo trend che presenta aumenti a doppia cifra dal 2016 ad oggi non è guidato soltanto dalle grandi aziende; la combinazione tra viaggi di lavoro e viaggi di piacere, infatti, è diffusa anche tra i dipendenti delle piccole e medie imprese.
Nel dettaglio la ricerca certifica che nei Paesi Emea, il 27% dei viaggiatori ha incluso nel proprio ultimo viaggio di lavoro la notte del sabato, rispetto al 19% certificato negli Usa.
Per Massimo Tripodi, country manager Sap Concur Italia: «Desiderando un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro, i dipendenti non si accontentano più di vedere solo l’aeroporto di una città ma vogliono sempre più immergersi nella cultura e nelle esperienze che la meta del viaggio offre. Questo trend coincide con la crescita dell’economia delle piattaforme, tra cui le più famose sono Hrs, Booking.com e Airbnb, che permettono ai viaggiatori di trovare soluzioni di pernotto più convenienti e flessibili e di ottenere così il massimo sia per il lavoro che per la vita personale. Dai nostri dati emerge che il 70% delle prenotazioni fatte su Airbnb includono la notte del sabato rispetto al 10% di quelle fatte negli hotel. Le società devono sviluppare le giuste policy per aiutare effettivamente lo sviluppo e la crescita dei viaggi bleisure».
L’ottimo trend del fenomeno bleisure si sta sviluppando in tutte le generazioni. In media, i millennial rappresentano la maggiore fetta di questa tipologia di viaggiatori: il 38% dei viaggi inclusi in questa categoria sono intestati a loro. Ma anche la Generazione X e i Baby Boomers, entrambe con una quota del 31%, non si distaccano di molto, mentre la Generazione Z, per ora, non sta dimostrando nessuna particolare preferenza quando si tratta di viaggi di lavoro.
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