L’avanzata di Air Europa: fatturato al +12% in Italia
«Non ci sono novità sul fronte dell’acquisizione da parte di Iag. Se la chiusura del deal sarà come sembra entro fine anno ci vorrà ancora del tempo e qualcosa succederà non prima del 2021-22. Per ora dunque proseguiamo sulla nostra strada, lavorando tanto e bene come stiamo facendo». Renato Scaffidi, general manager Italia di Air Europa, fa il punto sui risultati dell’anno appena concluso della compagnia e sul prossimo futuro, e naturalmente la questione principale sotto i riflettori è proprio quella societaria.
Ma in attesa di novità il vettore guarda ai numeri, e archivia un 2019 con un risultato definito estremamente positivo: «Abbiamo raggiunto il + 12% di fatturato e +16% di passeggeri. Bene il traffico etnico, ma siamo contenti soprattutto del +27% del corporate, perché si tratta di tariffe pregiate, e del leisure che cresce a tre cifre. Ce lo aspettavamo ma non così alto e ne siamo grati al trade, dalle agenzie alle dmc. Collaboriamo ormai in maniera consolidata con tutti i principali network e credo che utilizzare il termine partner sia più che corretto».
LA CARICA DEI 29 DREAMLINER. L’Italia si riconferma così per Air Europa il secondo mercato più importante a livello mondiale, subito dopo la Spagna. Su un totale di 13 milioni di passeggeri per la compagnia circa il 5-6% è rappresentato dall’Italia, con una percentuale molto alta, rispetto ad altri mercati, di vendite lungo raggio.
Offerta destinata ad aumentare del 16% in termini di capacità, sia grazie al progressivo inserimento in flotta di nuovi Boeing Dreamliner sia con l’aumento di alcune frequenze. «A fine novembre dell’anno scorso abbiamo firmato l’ordine del ventinovesimo 787/900, che andrà a completare la flotta lungo raggio nel 2022. Nel 2020 ci sarà l’ingresso di altri 9 aeromobili 787-900 equipaggiati con 32 poltrone della nuova Business Class 1-21 oltre alle 303 sedute in Economy Class per un totale di 335 posti», aggiunge Scaffidi.
AUMENTANO I GIORNALIERI. Il rinnovamento della flotta contribuirà ad aumentare le frequenze soprattutto sulle destinazioni con traffico anche business, che finora non operano giornalmente ma lo faranno, come Medellin, Panama, Montevideo e Asuncion, ma arriverà anche sulla tratta per Havana e per Punta Cana, che da febbraio passerà da tre a quattro frequenze. «Vogliamo arrivare a fine 2020 con solo tre Airbus 330 in flotta, che andranno via dall’anno prossimo». Per l’Italia sarà inoltre riconfermata la tratta Alghero-Madrid che, da giugno a settembre, avrà tre frequenze settimanali, una in più rispetto al 2019.
LE ATTESE DEL 2020. «Anche per il 2020 – prosegue il manager – ci aspettiamo un risultato positivo, ci siamo posti un budget del +7% rispetto all’anno scorso. Ci attendiamo crescite un po’ da tutti i segmenti ma in primis dal leisure perché la tendenza è quella: viaggi più flessibili a fronte della classica offerta fissa di una o due settimane in charter del passato. I prodotti dei tour operator sono sempre più orientati ai voli di linea».
Lima, Santo Domingo, Havana, la Colombia sono state le destinazioni con risultati migliori nel 2019, così come l’Argentina, che dopo un inizio anno molto difficile, dovuto alla complessa situazione politica interna, ha ripreso un trend positivo nel secondo semestre, e segnali di ripresa anche dal Brasile. «Chiaramente l’America Latina può vivere situazioni particolari ma siamo ottimisti».