by Redazione | 21 Aprile 2022 10:00
Dopo 15 anni di attesa è stata approvata in aula, dal Consiglio Regionale del Lazio, la nuova legge quadro di riorganizzazione del sistema turistico laziale.
Inserendosi in un percorso innovativo di rilancio del turismo, la riforma portata a termine dall’assessorato guidato da Valentina Corrado mette nero su bianco un obiettivo: innalzare la qualità dell’offerta turistica della destinazione Lazio.
L’impianto legislativo finora vigente necessitava di interventi di aggiornamento e semplificazione, tali da fornire a operatori e imprese del settore strumenti adeguati rispetto alle trasformazioni del comparto turistico dell’ultimo decennio e, ancora di più, degli ultimi due anni segnati dalla pandemia.
La legge è composta da 46 articoli, che razionalizzano, semplificano e aggiornano le funzioni degli enti territoriali coinvolti, adeguando la parte normativa e istituendo una Direzione Regionale preposta al coordinamento delle attività amministrative di competenza regionale in sostituzione dell’Agenzia Regionale del Turismo.
Gli obiettivi sono chiari: la legge vuole ridare centralità al turismo favorendone l’integrazione con gli altri settori economici e produttivi; consolidare e promuovere sui mercati, nazionale ed estero, l’immagine unitaria e complessiva del brand Lazio in tutti i suoi segmenti; favorire il rafforzamento strutturale dell’offerta attraverso la formazione e la riqualificazione degli operatori, dei servizi e delle strutture, nonché attraverso il sostegno all’innovazione tecnologica; garantire la migliore accoglienza ai visitatori, aumentarne la permanenza media e favorire il turismo di ritorno; puntare a modelli di sviluppo che guardino alla sostenibilità.
La legge prevede l’istituzione di strumenti rinnovati, come l’Osservatorio Regionale del Turismo, fondamentale per la raccolta di dati e informazioni necessari a monitorare lo sviluppo del settore, verificare l’efficacia di interventi promossi, realizzare studi di tendenze e fabbisogni.
Punto nevralgico della riforma è la disincentivazione delle azioni illegali del settore e il contrasto a tutte le forme di abusivismo: nel comparto ricettivo, nell’esercizio delle professioni turistiche, nello svolgimento di attività di intermediazione. In merito a ciò una novità importante riguarda l’inasprimento delle sanzioni pecuniarie, che passano dai 10.000 ai 20.000 euro fino alla chiusura immediata delle attività, e la vigilanza affidata ai corpi di polizia locale che potranno instaurare forme di collaborazione con la polizia provinciale.
Rilevante è che gli introiti derivanti dalle sanzioni resteranno nella disponibilità dei Comuni, come entrate da destinare al settore sul territorio.
A Roma Capitale sono conferiti ulteriori funzioni e compiti amministrativi come la definizione e l’attuazione di specifici progetti e programmi di interesse, nonché lo sviluppo, l’organizzazione e la valorizzazione della destinazione turistica Roma Capitale anche attraverso forme di partenariato pubblico-privato, l’individuazione di ambiti omogenei all’interno dei quali possono essere disciplinati criteri e posti limiti allo svolgimento di attività di natura non imprenditoriale di locazione di immobili a uso residenziale per fini turistici.
E ancora, viene introdotto un nuovo modello di governance del sistema che trova la sua espressione nell’istituzione di una Destination Management Organization regionale, strutturata secondo una linea che supera le divisioni territoriali. La legge individua anche nuovi ambiti di destinazione per qualificare e valorizzare l’offerta turistica complessiva della Regione come strumento di aggregazione pubblica-privata più flessibile e innovativa rispetto ai precedenti sistemi turistici locali.
«A distanza di 15 anni risultava necessario aggiornare la legge di organizzazione del sistema turistico regionale – ha dichiarato l’assessore al Turismo della Regione Lazio, Valentina Corrado – Un atto dovuto ai nostri operatori e alle associazioni di categoria, nonché essenziale nel perseguire il rilancio del settore, poiché contribuisce a migliorare l’offerta e a rendere la nostra regione protagonista nei mercati nazionali ed esteri. Legalità, semplificazione, innovazione sono le parole chiave che riassumono i fondamenti attorno ai quali sono state riviste le regole di un settore, quello turistico, che vale il 12% del Pil nazionale e che è centrale per la nostra economia».
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