Il via libera, dopo l’incontro tra Regioni e governo, sembra certo. Da lunedì 18 maggio le agenzie di viaggi potrebbero rialzare la serranda chiusa ormai da due mesi. In molti, in verità, hanno continuato a lavorare da casa, tra telefoni incandescenti e chat di gruppo, in attesa che qualcuno fornisse regole chiare su cosa e quando vendere ai clienti. Ma la maggioranza non vede l’ora di tornare in quell’ufficio che spesso è stata una vera e propria seconda casa.
«Noi siamo pronti – spiega Mariapia Russo della Clio Viaggi di Inzago, in provincia di Milano, una delle aree maggiormente colpite dal Covid 19 – In questo lockdown abbiamo continuato a mantenere i contatti con chi solitamente affida a noi le loro vacanze o i viaggi di lavoro. La maggior parte ha voglia di partire ma ovviamente è preoccupata, resta il fatto che sono stati ben contenti di sentirci. Certo, ad oggi non sappiamo se qualcuno varcherà l’entrata ma siamo fiduciosi».
Non vede l’ora di riaprire l’ufficio anche la Acf Viaggi di Terni, che ha già provveduto a mettere tutto in sicurezza, secondo le attuali disposizione in essere. «Abbiamo installato delle barriere di plexiglass sulle scrivanie, il distributore di gel igienizzante all’ingresso e gli adesivi che indicano la distanza di sicurezza – spiega con entusiasmo Francesca Tascioni, una delle due titolari – In attesa delle indicazioni ufficiali ci siamo rimboccate le maniche e organizzate. Come abbiamo fatto in questi mesi, cercando di non lasciare mai soli i nostri clienti. Non sappiamo ancora se ci saranno delle direttive sugli orari di apertura da rispettare ma intanto noi siamo pronte a far ripartire famiglie, giovani e chiunque voglia esplorare il mondo».
Anche Melissa Fabiani della Prendi il Mondo di Bracciano, in provincia di Roma, ha deciso di tornare in adv. «Ma solo su appuntamento – precisa – Ho ancora dei voucher da consegnare, delle pratiche in sospeso e qualche richiesta di preventivo per l’Italia. Ma, ovvio, è poca cosa. Spero in un aiuto concreto del governo. Ho davvero paura che la stagione salterà, ma non riesco a stare lontana da quel negozio che è la mia vita».
Personale a rotazione, per sbrigare almeno le urgenze, alla Nashira Viaggi di Caserta. «Ci sono le cancellazioni da affrontare, soprattutto di crociere e viaggi già prenotati a luglio e agosto – racconta Rosario Desiderato, responsabile commerciale – Ma c’è la voglia di accogliere di nuovo la nostra clientela. Per ora aspettiamo di capire quali saranno le regole per hotel, miniclub, piscine e altri servizi. Noi intanto, alla spicciolata, apriamo».
In attesa delle norme che verranno alla Tour Magazine di Roma hanno, intanto, lanciato nuovi pacchetti per i clienti abituali. «Abbiamo puntato sul turismo nautico – spiega Anna Latorre – Così garantiamo la distanza di sicurezza e allo stesso tempo una vacanza da sogno. Ma questa è solo una delle proposte. Il momento è difficile, non lo neghiamo, ma bisogna reinventarsi. Noi lo stiamo facendo, cercando di cogliere quello che può offrire il mercato. Solo così la nostra clientela può darci fiducia, proprio perché non li lasciamo mai soli e garantiamo una assistenza 24 ore su 24».
«Non è la prima crisi che ci troviamo ad affrontare, anche se questa le supera davvero tutte – afferma Carmine Pagnano, a capo della Gecotour di Caivano, in provincia di Napoli e brand ambassador Sandals & Beachcomber – Noi apriremo su appuntamento, ma la vera sfida sarà garantire una vacanza in sicurezza. Molti resort ridurranno la capienza, il servizio a buffet molto probabilmente verrà sostituito da quello al tavolo e, per chi non opterà per il Belpaese le possibili alternative potrebbero essere la Grecia e l’Egitto, mete da sempre vicine agli italiani».
Non tutti però pensano di riaprire a breve la serranda. «Ci sono molte incertezze e problematiche da superare – aggiunge Letizia Maretto, titolare della Carraresi Tour di Padova – Forse, tra un po’, lo faremo su appuntamento. Sta di fatto che bisognerà trovare delle strategie per rimettere in moto il turismo, magari nuove formule. Altrimenti non ci sarà futuro per le adv, né per il resto del comparto».