Le agenzie tornano a vendere: il barometro Robintur
La ripresa c’è, nonostante sia lenta e ancora residua. Le agenzie di viaggi italiane sono tornate a vendere da fine aprile e – conti alla mano – sono attualmente a circa la metà dei volumi pre Covid del 2019. Al 13 giugno, la percentuale si attesta al 15%, bassa ma comunque maggiore rispetto allo stesso periodo del 2020. Le stime arrivano dall’Osservatorio Robintur, illustrato alla stampa dalla rete del circuito Coop da Stefano Dall’Ara e Claudio Passuti, rispettivamente presidente e amministratore delegato del Gruppo, a margine della survey dedicata alle vacanze degli italiani in vista dell’estate realizzata da italiani.coop.
«Il 2021 è cominciato male per le agenzie, chiuse per i primi quattro mesi e di nuovo in movimento da maggio – spiega Dall’Ara – Sì ci sono segnali positivi, ma i problemi ci sono ancora e la questione incoming e outgoing pesa. Guardiamo al futuro con ottimismo, anche se il turismo organizzato conosce l’importanza delle attività tra gennaio e l’estate e lo scenario non è di certo idilliaco. Il vero anno di ripresa sarà il 2022: dunque, siamo pronti ad affrontare le nuove sfide ma abbiamo bisogno che il governo continui a supportarci. Stiamo tenendo botta, il ministro Garavaglia deve spendersi per noi».
IN AGENZIA VINCE LA SARDEGNA. I numeri Robintur sono un ottimo campione: parliamo di circa 300 agenzie di viaggi dirette e indirette. L’Osservatorio sull’andamento delle vendite in adv dimostra come gli italiani stiano nuovamente pensando alle vacanze ma, stando i limiti attuali agli spostamenti, solo il 20% delle vendite riguarda l’estero e l’Italia resta, quindi, la meta preferita con la Sardegna in cima.
«Da un lato stiamo registrando un trend positivo di ripresa delle vendite che è ancora lontano dalla sostenibilità economica, ma che ci consente di guardare con maggiore fiducia al futuro – commenta Claudio Passuti – D’altra parte però, perché la tendenza si consolidi, abbiano bisogno che vengano superate in maniera stabile le limitazioni e i vincoli alla mobilità internazionale e per questo è fondamentale che la campagna vaccinale prosegua e completi la propria efficacia nel mondo».
«In primo luogo – aggiunge l’ad – da metà maggio stiamo recuperando volumi di vendite settimanali pari al 50% del 2019 e l’ammontare del venduto 2021 ha già superato quello del 2020. Purtroppo, però, siamo solo al 15% del progressivo 2019. In secondo luogo, confrontando le vendite delle ultime otto settimane con le stesse del pre Covid sui viaggi in Italia, stiamo tenendo un ritmo pari all’88%. Le crociere hanno recuperato l’89%, la Grecia il 38% e la Spagna il 24%».
CRESCE IL PREZZO MEDIO DELLA VACANZA. Se guardiamo alle destinazioni italiane, la Sardegna ha raggiunto le vendite degli ultimi due anni e vale il 27% del totale Italia, seguita da Sicilia (16%), Puglia (10%) e Toscana (8%). Calabria, Toscana e Marche sono le regioni che meglio performano. «In terzo luogo, il 39% dei clienti Robintur sono nuovi clienti che non avevano acquistato negli anni precedenti. Infine, i prezzi medi della vacanza a passeggero risultano in crescita tra il 10% e il 30%, mentre stanno riprendendo più lentamente i soggiorni brevi, anche di gruppo. Solo l’8% delle vendite sono riferite a viaggi di durata inferiore alla settimana», conclude Passuti.
«L’evidente voglia di viaggiare degli italiani è certamente in miglior driver di crescita per il nostro settore – aggiunge Stefano Dall’Ara – Ma purtroppo è ancora fortemente condizionata dai vincoli e dalle limitazioni agli spostamenti. Riteniamo quindi fondamentale per il rilancio del turismo, in particolare anche dell’outgoing, l’apertura delle destinazioni internazionali e non solo europee, ma anche di quelle a lungo raggio come le Americhe, i Caraibi, l’Oriente».