Le ambizioni di Azul: Neeleman vuole il Gruppo Latam
Il Brasile non basta. Azul Linhas Aereas, la terza compagnia aerea del Sud America, che già in passato si era detta interessata ad acquisire la divisione brasiliana di Latam Airlines, alza ora la posta in gioco, e mira ad acquistare l’intero gruppo cileno di compagnie aeree.
Lo ha dichiarato recentemente il ceo di Azul John Rodgerson, aggiungendo anche che il vettore brasiliano è pronto a fare un’offerta se Latam non riuscirà a concordare un piano di ristrutturazione con i creditori.
«Sappiamo esattamente cosa offriremo – ha dichiarato Rodgerson al quotidiano cileno Diario Financiero – e vogliamo acquistare l’intero pacchetto. Credo che il Gruppo abbia molto valore e in caso di acquisto non procederemo con smantellamento degli asset o vendita di alcune divisioni».
Latam, dal canto suo, non sembra affatto lusingata dalle intenzioni di Azul. Jerome Cadier, ceo di Latam Brasile, in passato ha affermato che una fusione tra Azul e Latam non andrebbe a beneficio di nessuno, in quanto aumenterebbe il prezzo medio del biglietto in Brasile e il monopolio da parte della compagnia delle rotte nel Sud America.
Attualmente, Latam si trova ancora sotto il regime di Chapter 11, ovvero la procedura prevista dal capitolo 11 del Bankruptcy Code statunitense (equivalente alla nostra legge fallimentare), finalizzata alla soluzione della crisi dell’impresa attraverso un piano di riorganizzazione molto simile al concordato preventivo, volto al soddisfacimento dei creditori, ma contemporaneamente alla conservazione dell’attività dell’impresa in crisi.
Il Gruppo, però, non ha ancora presentato ufficialmente il suo piano di riorganizzazione, il cui termine di presentazione è stato da poco prorogato al 26 novembre.
Secondo i vertici della compagnia, questo «permetterà il proseguimento delle trattative con le parti interessate al fine di concordare le condizioni economiche e di sottoporre all’approvazione il proprio piano di riorganizzazione, e consentirà al gruppo di uscire con successo dal processo del capitolo 11».
Il tempo, però, stringe, e David Neeleman, fondatore di Azul ha dichiarato che «se Latam raggiungesse un accordo con i suoi creditori, allora non ci sarebbe un piano Azul, ma ci sono segnali che ci dicono che non stanno raggiungendo un accordo, ecco perché stanno ancora chiedendo proroghe del periodo di esclusività. Se il management di Latam non vuole Azul, il modo più semplice per farlo è dare ai creditori ciò che vogliono, ovvero recuperare il più possibile».
Roberta Moncada: Sinologa ed esperta di turismo cinese. Ha vissuto diversi anni in Cina, per poi tornare in Italia, dove attualmente lavora per diversi Tour Operator come accompagnatrice turistica ed organizzatrice di tour ed attività enogastronomiche per turisti cinesi.
Guarda altri articoli