Città del bon vivre: sul podio Bergamo. Roma scivola in basso
Dove si vive meglio? Nella città dove si va a veder giocare la dea Atalanta che domina il campionato di calcio: Bergamo. Nel ranking del Sole 24 Ore sulle città italiane dove si registrano i migliori indici per la qualità della vita, spicca ancora una volta il divario tra nord e sud, come si confermano certi primati della provincia sulla grande città. Sul podio figurano poi Trento e Bolzano, seguite da Monza, Cremona, Udine, Verona e Vicenza. Ma bisogna scendere all’ottava posizione per trovare la prima grande città, Bologna, tallonata da Ascoli Piceno e Como.
Fuori dalla top ten, al dodicesimo posto, c’è Milano, mentre Roma è scivolata addirittura al 59° posto. Così come sorprende la caduta libera di Firenze che, dalle zone alte della top ten dello scorso anno, quando era sesta, è finita al 36° posto. Brilla poco per qualità della vita anche un’altra stella turistica, Venezia, 46ª con ben quattordici posizioni in meno anche a causa dell’impatto dell’iperturismo.
Rattrista vedere ancora una volta che la coda della classifica è occupata da province quasi tutte del sud, con Crotone, Napoli e Reggio Calabria nelle ultimissime tre posizioni, precedute da ben dieci tre città meridionali tra cui Siracusa, Cosenza, Caserta e Foggia. Per trovare la prima città del sud si deve arrivare alla 65ª posizione occupata da Bari.
Per stilare ogni anno questa classifica molto seguita sia dagli osservatori economici che dai semplici lettori, il team del Sole 24 Ore valuta ben 90 indicatori tra cui, ovviamente, lo stato dei servizi erogati ai cittadini e ai turisti-ospiti, nonché le voci legate alla sanità, alla mobilità, al decorso urbano, oltre ovviamente a elementi qualificanti come le best practice applicate in vari settori della vita produttiva e sociale di ogni città.
La spinta che ha accompagnato sul podio tre province del nord arriva sicuramente dalla leadership in «Demografia, salute e società», ma anche dalle eccellenze nei depositi bancari, dal ridotto numero di famiglie con Isee basso, dal tasso di occupazione.
Nella mini classifica «Affari e lavoro» svetta Milano, seguita da Roma che guadagna quattro posizioni. In questo ranking parziale, dunque, tornano i numeri delle grandi città con il quarto posto di Bologna, il sesto di Firenze, il 17° e il 18° di Torino e Genova, nonché la buona 24ª posizione di Napoli. In questo caso a fare la differenza sono i fattori legati al dinamismo imprenditoriale, all’istruzione, al turismo, all’occupazione.