Le mani di easyJet su Thomas Cook
«Siamo interessati alle attività di Thomas Cook». A dirlo è stato il ceo di easyJet Johan Lundgren, che non ha escluso l’acquisizione di alcuni asset del defunto Gruppo britannico, sia in campo aeronautico che del tour operating. «Come tutte le compagnie e i t.o., stiamo guardando a cosa ci potrebbe essere di nostro interesse all’interno degli asset di Thomas Cook Group, ma niente è stato ancora deciso», sono state le parole del manager presente a Berlino Tegel per un evento del vettore low cost e riprese dal quotidiano tedesco Die Welt.
«Il fallimento (del colosso inglese, ndr) dimostra quanto sia dura la concorrenza nel settore e quanto sia necessario adattarsi alle tendenze dei nuovi clienti», ha aggiunto il manager che ha sottolineato come easyJet Holidays, la divisione dedicata ai pacchetti vacanze lanciata nel 2018, inizierà la prossima estate con la propria programmazione nel Regno Unito, per poi espandersi in Europa.
Nessun interesse invece per Condor Airlines, anche se l’aiuto di stato ricevuto dal vettore tedesco non sembra essere piaciuto a Lundgren: «Ci sono compagnie aeree in Europa che sono più supportate dai loro governi rispetto ad altri concorrenti, e questo non crea condizioni uguali per tutti».
Sul fronte delle emissioni di co2 poi, la ricetta del ceo di easyJet prevede che a pagare di più dovrebbero essere i passeggeri di business e first class,«dal momento che occupano più spazio a bordo degli altri». Bocciata anche l’idea di una flat tax sui voli, piuttosto l’imposizione dovrebbe essere sul cherosene, il combustibile attualmente utilizzato dall’industria dell’aviazione, incentivando in questo modo la ricerca di nuovi tipi di carburante.