Dopo le impennate tariffarie registratesi nei primi giorni della ripartenza nel settore aereo, il direttore generale di Iata, Alexandre de Juniac, ha voluto lanciare un messaggio rassicurante all’utenza aerea.
«Nonostante la perdita stimata intorno agli 89 miliardi di dollari (circa 95 miliardi di euro) solo per le compagnie aeree europee, non credo sia chiusa l’era dei biglietti aerei accessibili. Al contrario, la pressione per mantenere basse alcune tariffe aeree sarà molto alta, anche per via della crescente concorrenza tra i vettori del mercato low fare e quindi nel periodo post pandemia, potremo avere ancora delle buone tariffe per quei collegamenti ad alta densità di passeggeri, che hanno caratterizzato il recente passato».
L’ottimismo di de Juniac è motivato dalla presenza di due fattori incoraggianti: la voglia di tornare a viaggiare tra le popolazioni occidentali e un allargamento della fascia d’utenza, soprattutto delle nuove generazioni, con limitate capacità di spesa, che preme per un ritorno alla normalità.
Di conseguenza gran parte delle aerolinee dovranno comunque adottare politiche tariffarie incentivanti per non rischiare di volare con aeromobili mezzi vuoti, sia per gli inevitabili effetti post covid che hanno allontanato alcune fasce di utenti aerei, sia per l’inaccessibilità di tariffe aeree.