Un decreto legge immediato sulle concessioni balneari. È la richiesta formulata al governo al termine del tavolo di ieri della Conferenza delle Regioni, convocato a Roma dall’assessore al demanio della Liguria, Marco Scajola.
Presenti gli assessori al demanio di tutte le regioni costiere per fare il punto della situazione e sui possibili sviluppi futuri sul tema, soprattutto alla luce del tavolo tecnico convocato dalla presidenza del consiglio per il 20 maggio e il 12 giugno.
«Ancora una volta le Regioni si dimostrano compatte per affrontare il tema delle concessioni demaniali marittime – ha commentato Scajola – Chiederemo formalmente al governo che si adoperi nel più breve tempo possibile a elaborare una norma per affrontare con serenità e certezza la prossima stagione estiva e quelle che verranno, dando così un ulteriore tempo al legislatore di portare avanti un confronto costruttivo con l’Unione europea».
Ma c’è un altro aspetto delicato su cui si sofferma Scajola: «Le ultime espressioni del Consiglio di Stato mostrano apertura nei confronti delle imprese per tutelarle in questa fase di incertezza. Come Regioni ribadiamo però come debba essere la politica a dettare il percorso da intraprendere e non si possa, ogni volta, dipendere dalle espressioni, per quanto autorevoli, del Consiglio di Stato. Pretendiamo un maggiore coinvolgimento per affiancare il governo nella difficile trattazione di un tema che per troppi anni la politica ha sottovalutato e che oggi non può non essere centrale nell’azione dell’esecutivo e delle amministrazioni territoriali».
La proposta di un decreto legge ad hoc sulle concessioni trova d’accordo Antonio Capacchione, presidente del Sib, Sindacato balneari italiani, aderente a Fipe/Confcommercio: «Condividiamo la richiesta delle Regioni per un intervento legislativo che dia certezza agli operatori sulla questione. La competenza, come chiarito ripetutamente dalla Corte Costituzionale, spetta non alle Regioni ma allo Stato centrale».
Nella nota diffusa dal Sib si legge poi che “ogni volta che le Regioni sono intervenute con una propria legge, tutti i governi l’hanno puntualmente impugnata, facendo valere l’esclusiva competenza dello Stato nel disciplinare le modalità di affidamento delle concessioni demaniali marittime. Dopo averla ripetutamente rivendicata, è ora che la si eserciti”.